I tre tenori a Firenze

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Trascorri uno splendidoNatale Italiano in compagnia dei Tre Tenori,fra arie d’opera, canzoni Napoletane e canti di Natale!Ispirato al famosissimo spettacolo di Luciano Pavarotti, Plácido Domingo eJosé Carreras. Questo indimenticabilelascerà indelebile il meraviglioso ricordo del vostro viaggio in Italia!

 

Tre magistrali Tenori accompagnati dal corpo di ballo di Opera in Roma si esibiranno nei capolavori che hanno reso celebre l’Italia in tutto il mondo, in questa occasione unica accompagnati da un ensemble cameristico composto da mandolino, contrabbassoe pianoforte.

 

In questo tributo al grande Pavarottii Tre Tenori si cimentano in alcune dellepiù famose arie d’opera da La Traviata, Rigoletto e Tosca, per citarne alcune, contagiandovi con lagioia di Napoli e delle sue canzoni. LebellissimeFuniculì Funiculà e Torna a Surriento renderanno indimenticabilequesta celebrazione musicale in onore dell’artista più grande di tutti i tempi.

 

IL PIÙ BEL RICORDO CHE PUOI PORTARE CON TE DALL’ ITALIA!

ORARIO DI INIZIO CONCERTO 20:30

DURATA CONCERTO: 90 MINUTI

 

 

L’Auditorium DISANTO STEFANO AL PONTEvecchio

 

Il fascino della musica che prende vita in uno spazio incantevole si fa emozione intensa e profonda se la musica è il Sole d’Italia e la location Santo Stefano al PonteVecchio!Nel cuore di Firenze, ai piedi del Ponte Vecchio, si erge la prestigiosa chiesa-auditorium di Santo Stefano al Ponte, fra le più antiche di Firenze.

 

Romanico, Gotico e Barocco si fondono in un capolavoro di arte e architettura. L'interno ospita meravigliose opere d'arte, fra cui la bellissima scalinata del Buontalenti con balaustra marmorea del 1574. L’eccellente acustica della chiesa, la sua posizione nel centro storico di Firenze nonché il suo interno magnificamente decorato, rendono questa sede unica nel suo genere.

 

L’atmosfera del luogo diventa incredibilmente magica di sera, quando le luci si spengono e la musica riempie il religioso silenzio, ed il pubblico si immerge nell'esperienza indimenticabile dell'unione fra Arte, Architettura e Musica.

 

 

Programma e cast

Voci solitarie


Tenori: Mattia Nebbiai, Claudio Sassetti, Leonardo Sgroi


Ensemble strumentale


Mandolino: Andrea Benucci

Contrabbasso: Antonio Lipari

Pianoforte a coda: Jin Heui Kang/Beatrice bartoli

Direzione: Antonio Lipari

Ballerini: Performance di danza

Coreografia: Donatella Cantagallo

Galleria fotografica

Chiesa di Santo Stefano al Ponte

La chiesa di Santo Stefano al Ponte è un luogo di culto cattolico situato a Firenze nei pressi del Ponte Vecchio, cui deve il suo nome Ponte Vecchio. Si trova nella piccola omonima piazza Santo Stefano. La chiesa è il risultato di più interventi nel corso dei secoli. Tra questi spicca quello seicentesco che rimodellò l'interno, creando un'originalissima architettura di linee spezzate, priva di qualsiasi curva.
 

Le fasi costruttive di Santo Stefano al Ponte sono essenzialmente tre: una romanica, della quale resta solo la parte inferiore della facciata, una gotica e una del barocco fiorentino.

 

La facciata


La facciata conserva tracce dell'assetto romanico nella parte inferiore. Al centro si apre un portale sormontato da lunetta a tutto sesto (con un oculo) e incorniciato da un ricco paramento bicromo in marmo bianco e marmo verde di Prato. Le due porte laterali sono di struttura simile ma più piccole e prive di incrostazioni marmoree: la loro presenza rivela come anticamente la chiesa dovesse essere a tre navate. Nelle lunette laterali si trovano due rosoncini a forma di ruota e sopra di esse si aprono due bifore con colonnina e archivolto incrostato di marmi bicolore. La parte superiore della facciata ha un paramento a bozze più lisce e regolari che tradisce una datazione più moderna, fatta tra il XIII secolo e gli inizi del XIV. Vi si aprono tre finestre ad arco e una nicchia centrale con colonnine su peducci. Il coronamento a capanna è decorato daarchetti pensili.

 

L'interno
 

La parte più antica, di epoca gotica, è quella fino al terzo altare laterale; la parte finale della navata è successiva, con il tetto più alto di circa due metri e finestre lucifere nel muro di collegamento.

I grandi altari cinquecenteschi ai lati riprendono il modello di quellivasariani in Santa Croce, con timpano spezzato con medaglioni al centro, che in questo caso portano il monogramma di San Bernardino da Siena, forse in visita alla chiesa nel1424. Si ha anche notizia di una pala del Beato Angelico commissionata dai Gherardini nel 1418 per adornare la propria Cappella ed oggi perduta.

Il complesso delle decorazioni seicentesche volute dal marchese Bartolommei è imponente e ricco, ma non sovraccarico, secondo l'attenta misura del barocco fiorentino. La tribuna si apre con un grande fondale scenografico alla navata, che fa correre lo sguardo dell'osservatore in altezza e in profondità. Le membrature architettoniche sono tutte in pietra serena, che, secondo il più classico stile fiorentino-brunelleschiano, spiccano sull'intonaco bianco delle pareti. Il gioco di luci e ombre creato dai minuti elementi geometrici (i rilievi a scacchi, le spezzate, le sfaccettature, i dentelli) crea un effetto di "brulichio ordinato", che non dà all'occhio un attimo di posa. Ogni elemento curvilineo è accuratamente evitato: al posto del cerchio si trova il dodecaedro, al posto dell'arco una spezzata di sette lati (semi-dodecaedro), al posto della base curva nicchie e cupola a spicchi.

Il presbiterio è diviso in tre partizioni: la tribuna-cappella centrale e due cappelle laterali (delle quali però quella di sinistra è finta). La cappella centrale è inquadrata da un grande pseudo-arco (in realtà è un semi-dodecaedro) poggiante su poderosi pilastri con capitelli corinzi. Le facce centrali dei pilastri sono lisce, mentre quelle angolari contengono una decorazione a scacchiera con gigli, evidente richiamo allo stemma araldico dei Bartolommei. Oltre la trabeazione si trova un secondo ordine con lesene, finestre timpanate e balaustra in pietra serena, dove si apre anche la cantoria con l'organo. Sopra si imposta la cupola a spicchi, con tamburo e oculi, in omaggio a Santa Maria del Fiore.

In alto, nella navata, le capriate sono impostate su un cornicione sporgente retto da mensole a volute d'acanto. Il fregio sottostante è composto da oculi pseudo-ovali (anche qui tornano le linee spezzate) intervallate da rilievi di cherubini.

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