Alcina

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Marzo 2025
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Music Georg Friedrich Händel

 

Dramma musicale in tre atti

Libretto di autore ignoto da L’isola di Alcina di Antonio Fanzaglia
musicato da Riccardo Broschi (da Ludovico Ariosto)

 

Trama

Bradamante e Melisso giungono all'isola delle maghe sorelle Morgana e Alcina per liberare Ruggiero. Lì arrivano ad una spiaggia deserta e inospitale dove li accoglie Morgana, che si invaghisce di Bradamante (essendo lei vestita in abiti maschili facendosi passare per suo fratello Ricciardo). L'isola si rivela un luogo splendido, e vengono ricevuti da Alcina che si rivolge loro benevolmente. Nel suo seguito c'è Ruggiero, che ha dimenticato ogni cosa per magia, e il giovanissimo Oberto, figlio di Astolfo, che cerca il padre per l'isola, invano. Bradamante cerca di farsi riconoscere dall'amato, ma egli la sbeffeggia. La situazione si complica quando Oronte, innamorato di Morgana, viene a sapere che lei si è invaghita di Ricciardo-Bradamante, e si vendica dando a credere a Ruggiero che il nuovo cavaliere ami Alcina e sia da lei riamato.

Melisso si traveste da Atlante, vecchio maestro di Ruggiero, e con un anello magico spezza l'incantesimo: Ruggiero torna in sé e si prepara a fuggire con Bradamante, ed Oronte annuncia la loro fuga. Morgana scopre che Ricciardo è in realtà Bradamante travestita, e prega Alcina di vendicarla. Alcina, che ancora ama Ruggiero, non riesce ad invocare gli spiriti infernali perché ancora innamorata.

Intanto Oberto chiede ancora ad Alcina dove sia suo padre, e la maga, fornendogli un "dardo", risponde che per saperlo deve uccidere un leone che gli si presenta davanti. Ma il giovane riconosce nel leone suo padre Astolfo e rivolge il "dardo" contro Alcina medesima, che deve allontanarsi. Ruggiero riesce a liberare le vittime della maga, che, vedendo l'imminente sconfitta, giura di liberare ogni persona sua prigioniera, ma Ruggero non le crede e rompe l'urna magica da cui provenivano i suoi poteri magici. Alcina e Morgana svaniscono e con esse i loro incantesimi: Oberto ritrova finalmente il padre Astolfo, e sassi, piante e animali si ritramutano in esseri umani, che festeggiano la loro ritrovata libertà.

Programma e cast

Direttore d'orchestra: Rinaldo Alessandrini
Regista: Pierre Audi

Maestro del coro: Ciro Visco
Scenografo e costumista: Patrick Kinmonth
Lighting designer: Matthew Richardson

 

CAST
Alcina: Mariangela Sicilia
Ruggiero: Carlo Vistoli
Bradamante: Caterina Piva
Oronte: Anthony Gregory
Morgana: Mary Bevan
Oberto: Silvia Frigato
Melisso: Francesco Salvadori

Orchestra e Coro del Teatro dell'Opera di Roma

Nuova produzione del Teatro dell'Opera di Roma
con De Nationale Opera, Amsterdam

Teatro dell'Opera - Teatro Costanzi

Il Teatro dell'Opera, per il periodo compreso tra la sua edificazione (1879), voluta da Domenico Costanzi (1810-1898), e il 1926, anno in cui il teatro fu acquistato dall'allora Governatore di Roma, portò il nome del suo costruttore.

 

Domenico Costanzi, impresario edile, ne affidò la realizzazione all’architetto milanese Achille Sfondrini (1836-1900), specializzato nella costruzione e nel restauro di teatri. Edificato in diciotto mesi sull'area anticamente occupata dalla villa di Eliogabalo, fu inaugurato il 27 novembre 1880 con l'opera Semiramide di G. Rossini, diretta dal maestro Giovanni Rossi, alla presenza dei sovrani d'Italia.
Sfondrini progettò il teatro privilegiando soprattutto il risultato acustico e concependo la struttura interna come una "cassa armonica"; la forma a ferro di cavallo ne è una delle prove più evidenti.


In origine il teatro, in grado di accogliere 2212 spettatori, disponeva di tre ordini di palchi, di un anfiteatro e di una galleria, il tutto sormontato dalla cupola, di pregevole fattura, affrescata da Annibale Brugnoli.
Costanzi, che vi aveva investito quasi tutto il proprio patrimonio, conseguentemente al perentorio rifiuto, da parte dell’Amministrazione Comunale, di comprare il Teatro, fu obbligato a diventarne il diretto gestore; pur costretto ad affrontare vari problemi di natura economica, sotto la sua direzione "impresariale", il Teatro ospitò «prime assolute» di opere, quali Cavalleria Rusticana (17 maggio 1890) e L'Amico Fritz di P. Mascagni (31 ottobre 1891), poi diventate famosissime.


Dopo un breve periodo, sotto la direzione del figlio di Costanzi, Enrico, al quale va riconosciuto il merito di aver contribuito alla realizzazione di altre grandi "prime", come Tosca di G. Puccini (14 gennaio 1900) e Le Maschere (17 gennaio 1901), La conduzione amministrativa del Teatro Costanzi fu rilevata nel 1907 dall'impresario Walter Mocchi (1870-1955), per conto della Società Teatrale Internazionale e Nazionale (STIN).
Nel 1912 Emma Carelli (1877-1928), moglie di Mocchi, divenne direttrice e responsabile della nuova «Impresa Costanzi», così ribattezzata dopo varie trasformazioni di ordine societario. Con l'acquisizione del Costanzi da parte del Comune di Roma, il teatro diventò "Teatro Reale dell'Opera" e ne fu disposta una parziale ristrutturazione, affidata all'architetto Marcello Piacentini. Chiuso, il 15 novembre 1926, fu nuovamente inaugurato il 27 febbraio 1928 con l'opera Nerone di A. Boito, diretta dal maestro Gino Marinuzzi.


Con l’avvento della Repubblica, acquisita l' attuale denominazione di "Teatro dell’Opera", l’edificio nel 1958 subì, per volontà dell' Amministrazione Comunale, un'ulteriore ristrutturazione e ammodernamento.
Nel corso di oltre un secolo di vita, il Teatro dell'Opera ha visto aumentare sempre più il proprio prestigio anche in campo internazionale. Nelle numerose stagioni si sono succeduti interpreti di fama mondiale, da Caruso a Gigli, Šalljaplin, Pertile, Lauri Volpi, dalla Muzio alla Caniglia, Maria Callas, Renata Tebaldi, Montserrat Caballé, Marilyn Horne, Raina Kabaivanska; da Del Monaco a Corelli, Giuseppe Di Stefano, Tito Gobbi, Alfredo Kraus fino a Raimondi, Carreras, Domingo, Pavarotti.


E direttori illustri quali Eric Kleiber, Klemperer, Toscanini, De Sabata, Marinuzzi, Gui, Serafin, Von Karajan, Gavazzeni, Solti, Abbado, Prêtre, Mehta, Maazel, Rostropovich, Patanè, Sinopoli, Sawallisch, Sanzogno, Gelmetti e dal 2008 il Maestro Riccardo Muti.

 

Come raggiungere il Teatro dell'Opera

Piazza Beniamino Gigli, 7

 

METRO
Linea A - fermata REPUBBLICA TEATRO DELL'OPERA

AUTOBUS
Via Nazionale - H, 40, 60, 64, 70, 71, 170, 116T
Via Depretis - 70, 71
Via Cavour - 16, 75, 84, 150 (festivo), 360, 590, 649, 714
Stazione Termini - 16, 38, 75, 86, 90, 217, 310, 360, 649, 714

Punto TAXI
Telefono - 06.3570

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