Ariadne a Nasso

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Marzo 2026
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Ariadne auf Naxos

Musica di Richard Strauss

Opera in un atto

Libretto di Hugo Von Hofmannsthal

 

 

 

Trama

 

Prologo

Il prologo è ambientato in una villa viennese nel XVIII secolo, dove un aristocratico vuole intrattenere i suoi ospiti con una rappresentazione del mito di Arianna a Nasso, commissionata ad un giovane compositore entusiasta. A seguire l'opera ci sarà uno spettacolo della commedia dell'arte. Il maestro di musica si oppone, ma il maggiordomo replica che il programma non si cambia. Seguono i preparativi per l'opera e la commedia: il compositore è affascinato da Zerbinetta, che però è a capo della Commedia dell'arte, e se ne disinteressa. Anche Zerbinetta non è entusiasta, dato che sa di dover divertire un pubblico annoiato da una rappresentazione operistica.

 

A complicare tutto è il maggiordomo che annuncia che il padrone vuole che opera e commedia si rappresentino insieme. Il compositore è disperato, ma Zerbinetta raggiunge un compromesso: i commedianti saranno una compagnia in visita all'isola di Nasso che consoleranno la povera Arianna abbandonata da Teseo. Il compositore si oppone, ma Zerbinetta riesce a sedurlo, per poi allontanarsi. Il giovane rimane solo in scena, e quando sente il fischio che dà inizio alla rappresentazione, fugge dal palazzo.

 

L'opera

Arianna è stata abbandonata da Teseo a Nasso, e invano le ninfe Eco, Driade e Naiade cercano di consolarla. Arlecchino, vedendola, intona una canzone in cui la invita ad accettare la realtà. Arianna è più sconvolta e invoca la morte, ma i comici cercano in tutti i modi di farle tornare il buon umore. Zerbinetta li congeda, e parla da sola con Arianna, asserendo di essere stata anche lei abbandonata. Ma Arianna non l'ascolta e si rifugia in una grotta, lasciando Zerbinetta sola nei suoi pensieri, per poi allontanarsi con la sua compagnia (Aria: Großmächtige Prinzessin).

 

Improvvisamente arrivano Eco, la Driade e la Naiade, che raccontano l'arrivo di una nave con a bordo il dio Bacco, e invitano Arianna ad uscire dalla grotta. Arianna lo scambia per Teseo, poi per Mercurio ed infine per il dio della morte; Bacco le dà corda, ma poi entrambi sentono di volersi bene, e si allontanano. Entra Zerbinetta, che esplica la sua morale al pubblico: ogni nuovo amante sembra sempre un dio.

Programma e cast

Direttore: Maxime Pascal

Regia: David Hermann

 

Scene: Jo Schramm

Costumi: Michaela Barth

Luci: Fabrice Kebour

 

PERSONAGGI      -      INTERPRETI

Der Haushofmeister: Charles Morillon

Ein Musiklehrer: Adrian Eröd

Der Komponist: Angela Brower

Primadonna (Ariadne): Axelle Fanyo

Tenor (Bacchus): Tuomas Katajala

Zerbinetta: Ziyi Dai

Harlekin: Äneas Humm

Scaramuccio: Matteo Ivan Rašić

Truffaldino: Karl Huml

Brighella: Manuel Günther

Najade: Jessica Ricci*

Dryade: Michela Guerrera

Echo: Sofia Barbashova*

Ein Perückenmacher: Lukáš Zeman

Ein Tanzmeister: Dan Karlström

 

*Dal progetto “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

 

Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma

Nuovo allestimento in collaborazione con Semperoper Dresden

 

Teatro dell'Opera - Teatro Costanzi

Il Teatro dell'Opera, per il periodo compreso tra la sua edificazione (1879), voluta da Domenico Costanzi (1810-1898), e il 1926, anno in cui il teatro fu acquistato dall'allora Governatore di Roma, portò il nome del suo costruttore.

 

Domenico Costanzi, impresario edile, ne affidò la realizzazione all’architetto milanese Achille Sfondrini (1836-1900), specializzato nella costruzione e nel restauro di teatri. Edificato in diciotto mesi sull'area anticamente occupata dalla villa di Eliogabalo, fu inaugurato il 27 novembre 1880 con l'opera Semiramide di G. Rossini, diretta dal maestro Giovanni Rossi, alla presenza dei sovrani d'Italia.
Sfondrini progettò il teatro privilegiando soprattutto il risultato acustico e concependo la struttura interna come una "cassa armonica"; la forma a ferro di cavallo ne è una delle prove più evidenti.


In origine il teatro, in grado di accogliere 2212 spettatori, disponeva di tre ordini di palchi, di un anfiteatro e di una galleria, il tutto sormontato dalla cupola, di pregevole fattura, affrescata da Annibale Brugnoli.
Costanzi, che vi aveva investito quasi tutto il proprio patrimonio, conseguentemente al perentorio rifiuto, da parte dell’Amministrazione Comunale, di comprare il Teatro, fu obbligato a diventarne il diretto gestore; pur costretto ad affrontare vari problemi di natura economica, sotto la sua direzione "impresariale", il Teatro ospitò «prime assolute» di opere, quali Cavalleria Rusticana (17 maggio 1890) e L'Amico Fritz di P. Mascagni (31 ottobre 1891), poi diventate famosissime.


Dopo un breve periodo, sotto la direzione del figlio di Costanzi, Enrico, al quale va riconosciuto il merito di aver contribuito alla realizzazione di altre grandi "prime", come Tosca di G. Puccini (14 gennaio 1900) e Le Maschere (17 gennaio 1901), La conduzione amministrativa del Teatro Costanzi fu rilevata nel 1907 dall'impresario Walter Mocchi (1870-1955), per conto della Società Teatrale Internazionale e Nazionale (STIN).
Nel 1912 Emma Carelli (1877-1928), moglie di Mocchi, divenne direttrice e responsabile della nuova «Impresa Costanzi», così ribattezzata dopo varie trasformazioni di ordine societario. Con l'acquisizione del Costanzi da parte del Comune di Roma, il teatro diventò "Teatro Reale dell'Opera" e ne fu disposta una parziale ristrutturazione, affidata all'architetto Marcello Piacentini. Chiuso, il 15 novembre 1926, fu nuovamente inaugurato il 27 febbraio 1928 con l'opera Nerone di A. Boito, diretta dal maestro Gino Marinuzzi.


Con l’avvento della Repubblica, acquisita l' attuale denominazione di "Teatro dell’Opera", l’edificio nel 1958 subì, per volontà dell' Amministrazione Comunale, un'ulteriore ristrutturazione e ammodernamento.
Nel corso di oltre un secolo di vita, il Teatro dell'Opera ha visto aumentare sempre più il proprio prestigio anche in campo internazionale. Nelle numerose stagioni si sono succeduti interpreti di fama mondiale, da Caruso a Gigli, Šalljaplin, Pertile, Lauri Volpi, dalla Muzio alla Caniglia, Maria Callas, Renata Tebaldi, Montserrat Caballé, Marilyn Horne, Raina Kabaivanska; da Del Monaco a Corelli, Giuseppe Di Stefano, Tito Gobbi, Alfredo Kraus fino a Raimondi, Carreras, Domingo, Pavarotti.


E direttori illustri quali Eric Kleiber, Klemperer, Toscanini, De Sabata, Marinuzzi, Gui, Serafin, Von Karajan, Gavazzeni, Solti, Abbado, Prêtre, Mehta, Maazel, Rostropovich, Patanè, Sinopoli, Sawallisch, Sanzogno, Gelmetti e dal 2008 il Maestro Riccardo Muti.

 

Come raggiungere il Teatro dell'Opera

Piazza Beniamino Gigli, 7

 

METRO
Linea A - fermata REPUBBLICA TEATRO DELL'OPERA

AUTOBUS
Via Nazionale - H, 40, 60, 64, 70, 71, 170, 116T
Via Depretis - 70, 71
Via Cavour - 16, 75, 84, 150 (festivo), 360, 590, 649, 714
Stazione Termini - 16, 38, 75, 86, 90, 217, 310, 360, 649, 714

Punto TAXI
Telefono - 06.3570

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