Ariodante

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Opera in forma di concerto in italiano con sopratitoli in tedesco
Introduzione all’opera 30 minuti prima dell’inizio

Dramma per musica in tre atti
Libretto di Antonio Salvi

 

Con l’opera Ariodante, il compositore Georg Friedrich Händel apre un nuovo capitolo della sua carriera. La storia della principessa scozzese Ginevra, amata sia dal cavaliere Ariodante che dal duca Polinesso, è ambientata nel Medioevo, un periodo fino ad allora mai esplorato da Händel. Anche musicalmente il compositore adotta un nuovo approccio in quest’opera, rappresentata per la prima volta nel 1735: dopo che le sue costose star italiane avevano abbandonato la sua compagnia per la nuova Opera of the Nobility, Händel sposta l’attenzione dalla pura virtuosità vocale verso una maggiore profondità espressiva dei personaggi. Per questo la parte del titolo è perfetta per interpreti come Magdalena Kožená, apprezzata da anni, anche oltre il repertorio barocco, per la sua versatilità vocale.

 

Trama

L'azione si svolge al palazzo del re di Scozia (del quale non viene citato il nome), che ha accondisceso molto di buon grado a concedere la mano di sua figlia Ginevra al valoroso principe Ariodante che l'ama, riamato.

 

Atto I

Gabinetto reale - (1) Ginevra attorniata da paggi e damigelle, tra le quali Dalinda, si rallegra per il prossimo coronamento del suo sogno d'amore (aria: Vezzi, lusinghe, e brio). (2) L'infido duca d'Albania,[9] Polinesso, si presenta a Ginevra dichiarandole a sua volta il proprio amore, ma viene sdegnosamente respinto da lei (aria: Orrida a gl'occhi miei). (3) Uscita la principessa, Dalinda rivela al duca sia la notizia delle prossime nozze di Ginevra, sia l'amore che è invece lei stessa a provare per lui (aria: Apri le luci, e mira). (4) Rimasto solo Polinesso scopre la sua natura di calcolatore interessato al potere e studia di utilizzare il sentimento di Dalinda per ordire un complotto contro il suo rivale (aria: Coperta la frode)

Giardino reale - (5) Mentre Ariodante, da solo, è intento a vagheggiare il suo sentimento (arioso: Qui d'amor nel suo linguaggio), viene raggiunto da Ginevra, e i due si scambiano reciproche dichiarazioni d'amore (duetto: Prendi/o, prendi/o da questa mano). (6) Essi sono però sorpresi dall'arrivo del re che conferma le sue benedizioni nei confronti della loro unione, tra le manifestazioni di gioia di Ginevra mentre si allontana (aria: Volate, amori). (7) Il re dà quindi disposizioni ad Odoardo per la celebrazione delle nozze e manifesta ad Ariodante i segni del suo affetto paterno e della sua stima (aria: Voli colla sua tromba). (8) Rimasto di nuovo solo, è la volta di quest'ultimo a manifestare tutta la sua contentezza (aria: Con l'ali di costanza). (9) Partito il giovane, entrano in scena Polinesso e Dalinda: il duca si dichiara disposto ad offrire alla dama il suo amore, ma le chiede di accoglierlo quella stessa sera, travestita da Ginevra, davanti agli appartamenti della principessa, e di farlo così entrare nelle stanze di lei; egli non rivela, peraltro, il perché della messa in scena, senza che la ragazza riesca ad opporsi alla sua richiesta (aria di Polinesso: Spero per voi, sì, si). (10) Partito il duca, entra in scena Lurcanio, fratello di Ariodante, ed è ora il suo turno nel dichiarare il proprio amore a Dalinda, la quale però, sia pure con grazia, lo respinge (aria Lurcanio: Del mio sol vezzosi rai). (11) Rimasta sola la malaccorta dama si rallegra invece per il suo amore per Polinesso (aria: Il primo ardor).

Valle deliziosa - (12) Mentre Ariodante si aggira estasiato per la valle, (13) appare anche Ginevra e i due, accompagnati da una lieta sinfonia, invitano ninfe, pastori e pastorelle del luogo ad unirsi alla loro gioia. (14) L'atto si chiude con i rinnovati canti d'amore dei due protagonisti accompagnati dal coro (duetto e coro: Se rinasce nel mio cor), e con un ballo alla francese.

 

Atto II

Notte con lume di luna (sullo sfondo si intravede la porta segreta del giardino reale da cui si accede agli appartamenti di Ginevra) - (1) Polinesso si aggira ansioso sperando nell'arrivo di Ariodante. (2) Quando questi giunge, appare anche in lontananza Dalinda sotto le spoglie di Ginevra: Ariodante mostra a Polinesso tutta la sua gioia nel vederla, ma il duca sostiene perfidamente che è a lui che la principessa "dispensa amorosi contenti", e si offre di darne dimostrazione concreta all'infuriato giovane, mentre anche Lurcanio, entrato nel frattempo in scena, assiste non visto agli accadimenti. Ariodante minaccia di morte il duca se le sue parole si riveleranno menzognere (aria: Tu preparati a morire), ma, quando lo vede ammesso agli appartamenti di Ginevra, è a sé stesso che vorrebbe dare la morte, se l'intervento del fratello, che gli strappa la spada, non glielo impedisse (aria Lurcanio: Tu vivi, e punito). (3) Rimasto solo e senz'armi, Ariodante canta tutto il suo dolore in una splendida mesta aria di disperazione (Scherza infida), nella quale "violini e viole, con sordino, hanno una condotta autonoma, mentre la voce dialoga con i fagotti in ‘pianissimo’ su un basso pizzicato".[10] (4) Partito Ariodante, Polinesso pregusta il suo trionfo facendo vane promesse alla sprovveduta Dalinda: questa canta la sua gioia nell'arioso Se tanto piace al cor, (5) mentre, una volta rimasto solo, Polinesso intona una perfida aria inneggiante al tradimento (Se l'inganno sortisce felice).

Galleria del palazzo reale - (6) Mentre il re si accinge a designare formalmente Ariodante come proprio erede, Odoardo gli comunica la notizia che il principe è scomparso in mare precipitandosi da una roccia, notizia che provoca lo sconforto del monarca (aria: Invida sorte avara). (7) Partito il re con il seguito per investigare sull'accaduto, entrano in scena Ginevra e Dalinda. La principessa è misteriosamente inquieta (aria: Mi palpita il core) e, allorché il padre rientra dandole la triste notizia della morte del suo amato, è colta da un malore e deve essere trasportata fuori scena da Dalinda e dal seguito. (8) Quando anche il re si accinge a partire a sua volta, gli si fanno però incontro Lurcanio e Odoardo, ed il primo accusa l'impudicizia di Ginevra della morte di Ariodante, offrendosi di "sostener col brando" la veridicità della sua accusa ed invitando il re a fare il suo dovere di monarca, dimenticando i suoi affetti di padre (aria: Il tuo sangue, ed il tuo zelo). (9) Partito Lurcanio e rientrate Ginevra e Dalinda, il re dichiara di disconoscere una figlia impudica e si allontana sdegnato, lasciando (10) le due donne in preda allo sconforto (recitativo accompagnato Ginevra-Dalinda: A me impudica?; aria Ginevra: Il mio crudel martoro). Ginevra si assopisce e l'atto si chiude con un ballo che ha per protagonisti vari tipi di sogni, e con le meste parole di Ginevra che si lamenta, nel ridestarsi, di non poter trovar conforto neppure nel sonno (recitativo accompagnato: Che vidi? Oh dèi!).

 

Atto III

Bosco - (1) Ariodante, solo, si lamenta contro i numi che l'hanno lasciato "vivere per dargli mille morti" (arioso: Numi, lasciarmi vivere), quando irrompe in scena Dalinda inseguita da due sicari del duca che stanno cercando di ucciderla. Ariodante mette in fuga i due e la dama gli rivela l'inganno di cui è stato vittima la notte prima. Il principe inveisce allora contro il buio, i suoi occhi ed il travestimento che lo hanno così malamente ingannato (aria: Cieca notte, infidi sguardi). (2) Rimasta sola, Dalinda invoca i fulmini del cielo sul traditore Polinesso (aria: Neghittosi or voi che fate?).

Giardino reale - (3) Il re dichiara la propria intenzione di non incontrare la figlia finché non compaia qualche cavaliere disposto a prendere le sue difese nell'ordalia aperta dalle accuse di Lurcanio. Polinesso si fa avanti e si dichiara "di Ginevra il difensor" (aria: Dover, giustizia, amor). Partito il duca, il re manda a chiamare la figlia. (4)[12] Ginevra protesta la propria innocenza ed implora di poter almeno baciare le paterne mani che hanno decretato la sua morte (aria: Io ti bacio). Il re le comunica che Polinesso si è levato in sua difesa e respinge la rinunzia "a tal difesa" da parte della figlia (aria del re: Al sen ti stringo e parto). (5) Restata sola, Ginevra invoca la morte quale minore dei suoi mali (aria: Sì, morrò).

Steccato dell'arengo - (6) La corte e il popolo sono adunati per lo svolgimento del giudizio di Dio: Lurcanio invita i difensori di Ginevra a farsi avanti, affronta Polinesso e lo trafigge mortalmente. Chiede quindi se vi siano altri che aspirino "a difender la rea" ed è allora lo stesso sovrano che decide di scendere in campo a tutela del suo onore. (7) Egli viene però fermato dalla subitanea comparsa di un cavaliere incognito che dichiara di assumere lui la difesa dell'innocente Ginevra, e, allorquando Lurcanio si fa avanti per affrontarlo, alza la visiera della propria armatura e si rivela per Ariodante: il principe comunica al fratello di essere accorso non appena appreso dell'innocenza e del pericolo in cui si trovava la sua principessa, ma prima di rivelare i particolari chiede al re la grazia preventiva per il "delitto innocente" compiuto da Dalinda. (8) La donna entra allora in scena dichiarandosi complice inconsapevole di Polinesso, subito seguita da Odoardo che comunica che "il duca morendo [ha confessato] le sue frodi". Il re perdona tutto e si precipita dalla figlia, mentre Ariodante si esibisce in una tipica, virtuosistica, aria di tempesta (Dopo notte, atra e funesta). (9) Rimasto solo con Dalinda, Lurcanio le rinnova le sue profferte d'amore e questa volta la giovane, commossa, accetta (duetto: Dite spera, e son contento/Spera, spera, io già mi pento).

Appartamento destinato per carcere di Ginevra - (10) Ginevra, sola, piange sulla sua sorte (arioso: Manca, oh dèi! la mia costanza), (11) quando tutti irrompono esultanti nella sua prigione comunicandole l'accaduto, ed il re invita la corte ad organizzare convenienti festeggiamenti generali. Rimasti soli, Ariodante e Ginevra intonano un duetto inneggiante all'amore e alla fedeltà (Bramo aver mille cori/vite).

Salone reale - (12) L'opera si conclude con cori e ballo finale.

 

Programma e cast

Direttore: Andrea Marcon
Ariodante: Magdalena Kožená
Polinesso: Christophe Dumaux
Lurcanio: Emiliano Gonzalez Toro
Dalinda: Shira Patchornik
Ginevra: Erika Baikoff
Re di Scozia: José Antonio López

La Cetra

Theater an der Wien

A proposito del Theater an der Wien
 

La nuova Opera House non è solo un teatro, ma quello che Emanuel Schikaneder , il genio a tutto tondo , attore , impresario con un gusto per l'organizzazione ma soprattutto librettista del Flauto magico , aveva costruito nel 1801 a Vienna, in linea con la spirito di Mozart .

In concomitanza con il 250 ° anniversario della nascita di Mozart, il Theater an der Wien si presenta come una casa nuova opera dal gennaio 2006 . Come un " Stagione" teatro con produzioni di tutto l'anno il Theater an der Wien scolpisce un nuovo e indipendente di nicchia nel campo della cultura alta qualità a Vienna . Per dodici mesi l'anno , con un anteprima ogni mese , opera sarà eseguita sotto la " Stagione" , o della stagione, il sistema : questo significa che il cast rimane invariato rispetto alla prima esecuzione all'ultimo , che garantisce altissima internazionale standard siano mantenuti .

Moderno approccio del teatro , accessibile al teatro musicale , come dimostrano i lavori eseguiti , il concetto artistico globale Bespielung e gli artisti è ulteriormente sottolineata dalla costruzione stessa , la sua architettura e la vivacità della sua posizione . L'ambiente ei materiali , l'atmosfera intima e acustica perfetta del teatro storico preparano i sensi a sperimentare la bellezza . Il Theater an der Wien entra deliberatamente in un rapporto simbiotico con dintorni vivaci sul mercato di strada Naschmarkt e la giovane scena culturale centrato nel trimestre Schleifmühl .

 

Come arrivare


Con i trasporti pubblici​:
 

Possiamo essere raggiunto con i mezzi pubblici:

U1, U2 und U4 Stazione Karlsplatz, Exit Secession
Bus 59A Stazione Bärenmühldurchgang
Bus 57A Stazione Laimgrubengasse, pedoni via Laimgrubengasse to Linke Wienzeile

Kammeroper:
Fleischmarkt 24, 1010 Wien


Ci può essere raggiunto con i mezzi pubblici:
U1, U4: Stazione Schwedenplatz
Tram Linea D (bei über Ablenukung Kai) 1, 2: Stazione

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