Carmen
Lu | Ma | Me | Gi | Ve | Sa | Do |
Carmen, di G. Bizet
Trama
Atto I
1820, Siviglia. In una piazza della città a destra vi è la porta della manifattura dei tabacchi, sullo sfondo un ponte e a sinistra il corpo di guardia. All'alba giunge una fanciulla in cerca del giovane dragone don José; il sergente di ronda cerca di attaccare discorso con lei, ma poco dopo viene annunciato il cambio della guardia: alcuni bambini imitano le mosse dei soldati. La piazza si riempie di militari e giovanotti che attendono l'arrivo delle sigaraie della fabbrica poco distante; tra di essi c'è don José, il quale dice al tenente Zuniga che, per quanto graziose esse siano, egli non ha occhi che per Micaela, una giovane orfana cresciuta da sua madre come una figlia. Suona una campana: la folla di uomini anticipa l'arrivo delle operaie. Per ultima viene Carmen, bella zingara sospettata di contrabbando che diventa centro dell'attenzione generale quando canta una sensuale Habanera (L'amour est un oiseau rebelle, L'amore è un uccello ribelle). Una citazione del motivo del fato la porta faccia a faccia con Don José, che pare non notarla. Carmen gli lancia un fiore e corre in fabbrica, lasciandolo a raccoglierlo proprio mentre torna la fanciulla di poco prima, che si rivela essere proprio Micaela; ella porta a José soldi e notizie di sua madre (Parle-moi de ma mère, Parlami di lei). La donna, ormai anziana e preoccupata per le sorti del figlio, lo supplica di maritarsi con Micaela; il giovane ne sarebbe ben lieto, e assieme alla fanciulla canta un duetto ricco di incanto ma povero di passione. Urla dalla fabbrica interrompono l'idillio. Una sigaraia è stata accoltellata in seguito a una lite per futili motivi: alcuni giurano che la colpevole sia Carmen, mentre altri la difendono. Zuniga cerca di capire cosa sia successo, quindi invia José all'interno, che ne esce portando con sé Carmen; Zuniga ne dispone l'arresto. Rinchiusa in cella e legata, Carmen esorta José a lasciarla andare, dapprima cercando di impietosirlo; poi, notando la sensibilità del giovane al suo fascino, esercita tutte le sue arti seduttive, riuscendo infine a farlo invaghire (Près des remparts de Séville, Presso il bastion di Siviglia). José è indotto ad allentare i nodi e permette che la zingara si liberi dandogli una spinta e correndo via, aiutata dalla folla che trattiene i soldati.
Atto II
Siamo nell'osteria di Lillas Pastia, è trascorso un mese. Lì Carmen danza e canta con le amiche Mercedes e Frasquita (Les tringles des sistres tintaient, All'udir del sistro il suon). Arrivano Remendado e Dancairo, due contrabbandieri che chiedono l'aiuto di Carmen per i loro affari illegali; la zingara tuttavia rifiuta di aiutarli. Entra Zuniga, che cerca di sedurre Carmen, ma viene interrotto dall'arrivo del celebre torero Escamillo (Votre toast, je peux vous le rendre, Il vostro brindisi, posso rendervelo). Anche il torero si fa sedurre da Carmen, che però respinge entrambi gli spasimanti. Confidandosi con le amiche, Carmen confessa la ragione dei suoi strani comportamenti: ella si è innamorata di José, il quale per averla aiutata a fuggire è stato incarcerato e degradato a soldato semplice, e attende che lo rilascino. Il giovane arriva subito dopo, e rimasto solo con Carmen le confessa il suo amore (La fleur que tu m'avais jetée, Il fior che avevi a me tu dato). La zingara inizia allora a danzare per lui, ma la loro passione viene interrotta dalla tromba che chiama i soldati all'appello in caserma. José vorrebbe rientrare per non subire ulteriori punizioni, ma la possessiva Carmen lo minaccia di abbandonarlo se non rimarrà con lei: a nulla valgono le struggenti dimostrazioni d'amore del soldato. Arriva a quel punto Zuniga, certo di trovare José presso l'osteria; il soldato, indovinando l'attrazione del suo superiore verso Carmen, si ribella e lo sfida a duello, ma la zingara chiama in aiuto i contrabbandieri che li separano. Ormai compromesso, José non può far altro che unirsi a Carmen e ai fuorilegge fuggendo dall'osteria (Là-bas dans la montagne, Vieni lassù sulla montagna).
Atto III
L'atto terzo si apre sulle montagne dove si trova il covo dei contrabbandieri. Carmen e José, che vivono ormai da mesi nell'illegalità, litigano frequentemente e la loro relazione è agli sgoccioli: l'uomo mal sopporta la dura vita da fuorilegge, e lei gli rimprovera questa scarsa propensione. Mentre José monta di guardia, Carmen si unisce a Mercedes e Frasquita nella lettura dei tarocchi: mentre le amiche prevedono un futuro roseo e tanta ricchezza, le carte predicono a Carmen una morte vicina; a Josè toccherà lo stesso destino, poco dopo lei. Turbata, la zingara riflette sull'ineluttabilità del destino, e si prepara al peggio. Poco dopo arriva Micaela, venuta di nuovo a cercare don José: la fanciulla, di nascosto, assiste all'arrivo di Escamillo, che per poco non viene ammazzato da una fucilata di José. Non sapendo di essergli rivale, il torero gli confida di non aver mai dimenticato Carmen e di essere venuto a offrirle di diventare la sua donna, coprendola di onori e ricchezze. José impazzisce di gelosia e i due si sfidano a duello, ma vengono divisi da Carmen: la zingara viene affascinata dalle profferte di Escamillo, cosa che fa infuriare ancora di più il suo compagno. Micaela viene trovata nascosta tra le rocce e implora José di tornare con lei da sua madre, che desidera rivederlo e perdonarlo: Carmen, tuttavia, lo avverte che se dovesse lasciarla lei cederebbe alla corte di Escamillo e andrebbe via con lui. José sta per cedere, ma Micaela gli rivela che la madre è in punto di morte: a quel punto egli la segue, ma prima di andarsene giura vendetta a Carmen (Ah! Je te tiens, fille damnée, Mia tu sei alma dannata).
Atto IV
Plaza de toros a Siviglia. Carmen è ormai la donna di Escamillo, e in quanto tale è più ricca ed elegante che mai. Arriva il giorno della corrida, la folla, fra i tanti venditori ambulanti, attende il torero che entra trionfante nell'arena accompagnato da un variopinto corteo. Carmen è in procinto di recarsi allo spettacolo e saluta con passione il suo uomo. Mercédès e Frasquita, però, la avvertono che Don José è nei paraggi e la sta spiando nascosto tra la folla: ignorando i consigli delle amiche, Carmen decide di non mostrarsi impaurita e lo incontra. La piazza si è ormai svuotata; nonostante il suo rancore, José la supplica ancora di tornare con lui promettendole di accettare la vita avventurosa che lei desidera, ma lei rifiuta con disprezzo poiché vuole sentirsi libera come è sempre stata; di fronte alle minacce di morte che l'uomo arriva a farle, lei gli getta addosso l'anello che le aveva donato mesi prima (C'est toi?? C'est moi!!, Sei tu?? Son io!!), scatenando la sua collera. Mentre la folla applaude il trionfo di Escamillo, accecato dall'ira José uccide Carmen con una pugnalata; uscendo dall'arena, la folla lo trova col cadavere della sua amata tra le braccia. Gridando dolorosamente il nome di Carmen, José confessa il suo crimine e si consegna ai gendarmi.
Programma e cast
27 settembre 2025 & 27 febbraio 2026
Carmen di Georges Bizet
Josep Miquel Mindàn – Jaume Villanueva
Opera con sottotitoli in catalano
Durata: circa 150 minuti, intervallo compreso
La nostra Carmen è la cronaca di un omicidio, l’uccisione violenta di una donna.
Direttamente presa dall’immaginario di Luís Buñuel, la messa in scena si nutre del vino secco dei tablaos sulle Ramblas e del profumo di arance e acqua di mare che lascia quel retrogusto amaro dell’assenzio nei bordelli di Barcellona, dove il porto si è consolidato come luogo di contrabbando e schiavitù proveniente da una miseria secolare ancora più intensa durante la dittatura del generale Franco.
Interpreti
Josep Miquel Mindàn, direttore d’orchestra
Jaume Villanueva, regia
Miquel Villalba, direttore del coro
Orquestra de cambra Terrassa 48
Quim Térmens, concertino
Kevin Donaire, coreografia ispirata agli universi flamenco di Eli Ayala e Nacho Blanco
Òpera Popular de Barcelona, compagnia stabile:
Nataliia Matvieieva, Carmen
Arturo Garralón, Don José
Joan García Gomà, Escamillo
Mireia Dolç, Micaela
Danil Sayfullin, Zúñiga
Alba Martínez, Frasquita
Maria Batlle, Mercedes
Elias Torricelli, Remendado
Alejandro Chelet, Dancaire/Morales
Coro e balletto della Òpera Popular de Barcelona
Con la collaborazione degli studenti del Conservatorio Professionale di Danza dell’Institut del Teatre della Diputació de Barcelona
Programma
G. Bizet: Carmen
21 marzo 2026
Carmen di G. Bizet
Opera in scena in due atti
Opera con sottotitoli in catalano, spagnolo, inglese e nella lingua originale
Durata: circa 165 minuti, intervallo compreso
La Carmen di GEORGES BIZET è una delle opere più acclamate e quotidianamente rappresentate a livello internazionale. Poche opere del grande repertorio raggiungono e emozionano il pubblico come questa. La sua musica originale, penetrante e seducente, combina diversi stili, dal più classico romanticismo francese alle melodie più belle ispirate al folklore spagnolo.
Versione scenica di due ore e un quarto con 15 minuti di intervallo. Orchestra sinfonica, cantanti solisti, coro, compagnia di danza spagnola, costumi, illuminazione unica e brillante adatta alle caratteristiche speciali del Palau de la Música Catalana… Più di 60 artisti sul palco.
Interpreti
Orquestra NovAria Filharmonia
Cor NovAria / Ballet NovAria
Adolf Gassol, direttore d’orchestra
Marta Finestres, direttrice del coro
Sergi Giménez, direzione artistica
Sarah Zhai, coach vocale
Cast
Cristina Segura, Sophie Burns, Kristen Larsen, Carmen
Vicenç Esteve, Andrés Sánchez, Don José
Alberto Cazes, Antonio Torres, Escamillo
Katerina Estrada Tretyakova, Sarah Zhai, Maylin Cruz, Jen Qian, Micaela
Juhee Nam, Mònica Grau, Frasquita
Olha Shvydka, Anastasia Apreutesii, Anna Guasch, Mercedes
Rodrigo Aguilar, Victor Alonso, Dancairo
Jose Cabrero, Jordi Casanova, Remendado
Lluís Vergés, Rodrigo Aguilar, Zúñiga
Programma
G. BIZET: Carmen
Il Palau de la Música Catalana
Il Palau de la Música Catalana è uno dei monumenti più rappresentativi di architettura Art Nouveau.
Un edificio emblematico del Modernismo catalano, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1997.
Costruito tra il 1905 e il 1908 dal grande architetto Lluis Domènech i Montaner, il Palau de la Música Catalana è un gioiello architettonico di Barcellona e parte essenziale di ogni visita alla città, come qualsiasi dei più affascinanti edifici di Gaudí.
Vi consigliamo di visitare il Palau con guide esperte, per discoverand esperienza le sue meraviglie: tutto un mondo di sorprese e raffinati dettagli di architettura Art Nouveau.
Permetteteci di guidarvi intorno ad esso e mostrarlo e spiegare in modo divertente, arricchendo così la sua storia, l'arte e altre curiosità che potrete scoprire di unirsi a noi.