Die Walküre

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Durata: 4 ore e 50 minuti circa intervalli inclusi

Prima giornata, in tre atti

Libretto di Richard Wagner

Orchestra del Teatro alla Scala

Nuova Produzione Teatro alla Scala

 

Trama

La trama della vicenda segue da quella dell'Oro del Reno (prima opera della tetralogia).

Antefatto

Dopo essersi impossessato dell'oro del Reno, il nibelungo Alberich ha forgiato con esso un terribile anello, che rende chiunque lo possieda padrone del mondo. Wotan, padre degli dèi, se ne impossessa a sua volta e lo cede a due giganti Fasolt e Fafner per pagare la costruzione del Valhalla. Fafner uccide Fasolt, prende l'anello per sé e lo nasconde in una caverna. Consapevole del pericolo che gli dèi correrebbero se Alberich tornasse in possesso dell'anello, ma prigioniero del patto che ha stretto coi giganti, Wotan si mescola agli uomini assumendo le spoglie del viandante Wälse, generando la stirpe dei Velsunghi (chiamati anche Wälsi o Wälsídi) a cui appartengono i figli mortali Siegmund e Sieglinde. In essi, egli ripone la speranza di rigettare l'anello nel Reno e riportare l'amore nel mondo. Siegmund non sa chi sia veramente suo padre ed è cresciuto con lui nella selva; Sieglinde è stata rapita ancora bambina e costretta a sposarsi con Hunding, il capo di una stirpe nemica.

 

Atto Primo

Capanna di Hunding

Durante una tempesta, un viandante stremato entra cercando rifugio. In assenza del marito, Sieglinde gli offre da bere: in realtà egli è suo fratello, ma i due non si riconoscono nonostante tra loro nasca subito un profondo affetto. Lui le spiega di essere in fuga da dei nemici poiché le sue armi si sono spezzate in combattimento; fa per andarsene, affermando di voler proteggere la donna dalla sventura che lo perseguita. Sieglinde, tuttavia, insiste affinché egli resti fino all'arrivo del marito.

Hunding rientra a casa e trova lo straniero; nonostante sospetti della sorprendente somiglianza tra lui e la moglie, gli offre ospitalità e lo invita a raccontare cosa gli sia accaduto. L'ospite inizia a narrare: quand'era ancora fanciullo, il clan dei Neidinge aveva dato alle fiamme la sua dimora, ucciso la madre e rapito la sorella gemella mentre lui e il padre erano a caccia; aveva quindi vissuto per anni nella foresta perseguitato dai Neidinge, vagabondando col padre fino a perderne misteriosamente le tracce. Aveva provato allora a tornare tra gli uomini, ma era rimasto emarginato perché visto come portatore di sventura; poco tempo addietro aveva infine difeso una fanciulla dai suoi stessi familiari ma, spezzatesi le sue armi, aveva visto morire uccisa la ragazza ed era dovuto scappare. Hunding dichiara quindi di appartenere di quello stesso clan, e lo sfida a duello prima di ritirarsi a letto trascinando Sieglinde con sé: la lotta si terrà la mattina seguente.

Rimasto solo, l'uomo medita davanti al focolare; all'improvviso la brace si ravviva come per incanto e una lingua di fuoco colpisce un tronco d'albero, rivelandogli l'elsa di una spada in esso nascosta. Intanto Sieglinde, addormentato il marito con un sonnifero, torna al focolare e rivela al giovane che un misterioso viandante, in cui lei aveva riconosciuto il padre Wälse, aveva infisso la spada nell'albero il giorno delle sue nozze forzate con Hunding: molti guerrieri avevano tentato invano di estrarla, poiché destinata all'eroe che avrebbe salvato la ragazza. I due ragazzi si riconoscono l'un l'altra: quando Sieglinde rivela al fratello il suo vero nome, Siegmund, l'eroe afferra l'elsa della spada e la estrae con forza dal tronco di frassino. I due fratelli si abbandonano quindi alla passione.

 

Atto secondo

Wingolf, la montagna delle Valchirie

Le nove Valchirie vengono chiamate a raccolta da Wotan sulla cima del Wingolf; il padre degli dei sceglie la sua favorita Brunnhilde perché protegga Siegmund nel duello contro Hunding. In quella, però, sopraggiunge incollerita Fricka, moglie di Wotan e dea del matrimonio: a lei Hunding si è rivolto per avere protezione nello scontro, vendicare l'oltraggio subìto e castigare l'incestuosa unione. La dea accusa a sua volta Wotan di aver generato Siegmund in uno dei suoi molti tradimenti, e di volerla ulteriormente umiliare favorendo l'uomo nonostante abbia violato le leggi divine unendosi alla sorella. Wotan, alla fine, rinuncia a proteggere Siegmund e richiama a sé Brunnhilde per ritirare l'ordine impartitole.

In assenza di Fricka, Wotan si confida con la figlia e le narra tutte le vicende che hanno portato a quei tristi eventi; al colmo dell'angoscia, arriva perfino a benedire il figlio del suo nemico, e ordina a Brunnhilde di uccidere Siegmund. A nulla valgono le proteste della Valchiria: risoluto a mantenere il giuramento fatto a sua moglie, Wotan si allontana disperato, non prima di averla richiamata all'ordine.

Intanto Siegmund e Sieglinde sono fuggiti dalla casa di Hunding: la donna è colta da tremendi presagi, si sente colpevole e prevede la sua morte per mano del marito. A nulla valgono i tentativi del suo amato di riportare la calma: ella sviene in preda al delirio.

Arriva Brunnhilde, che può essere vista dal solo Siegmund in quanto prossimo a una morte eroica: le valchirie hanno il compito di raccogliere gli eroi morti per portarli al Valhalla e Siegmund dovrebbe dunque seguirla, ma Sieglinde non potrebbe sopravvivere senza di lui, pertanto il fratello si rifiuta di abbandonarla. Commossa dall'amore dei due giovani, Brunnhilde decide di contravvenire agli ordini di Wotan e donare la vittoria a Siegmund.

Irrompe Hunding, pronto al duello. Siegmund lo raggiunge sul campo per dare inizio alla battaglia. Brunnhilde, col suo scudo, protegge Siegmund dai colpi del nemico: la sua vittoria sembra ormai certa, quando d'improvviso appare Wotan, che spezza con la sua lancia la spada del figlio e lascia che Hunding lo colpisca a morte. Brunnhilde fugge atterrita, portando Sieglinde con sé. Prima di lanciarsi al suo inseguimento, Wotan chiede a Hunding di riferire a Fricka l'esito del loro giuramento; dinanzi all'atteggiamento sprezzante del guerriero, Wotan lo uccide fulminandolo.

 

Atto terzo

Montagna di Midgard

Le nove valchirie si danno convegno sui loro cavalli alati, rimanendo terrorizzate quando vedono Brunnhilde accorrere precipitosamente portando con sé Sieglinde, la quale implora a gran voce di essere uccisa. Dopo i primi attimi di titubanza, le valchirie le consigliano la fuga nella foresta orientale, dove il potere di Wotan non ha alcun effetto: laggiù vive infatti Fafner, che, trasformatosi in drago, custodisce l'anello del Nibelungo.

Wotan raggiunge le valchirie, in cerca della traditrice che ha osato ribellarsi alla sua volontà. Mentre le sorelle, terrorizzate dalla sua collera, si disperdono, Brunnhilde si fa avanti per affrontare eroicamente il castigo. Brunnhilde chiede pietà per Sieglinde, mostrandogli i pezzi della spada che lei ha salvato dalla dispersione, ma invano: Wotan la condanna a cadere in un sonno mortale, rendendola preda di un uomo qualsiasi.

Brunnhilde accetta il castigo e si addormenta. Wotan, commosso di fronte al suo eroismo, modifica però il suo castigo facendo sì che la Valchiria possa essere svegliata non da un mortale qualsiasi, ma solo da un eroe superiore a lui nella forza; pertanto porta il suo corpo esanime sulla cima del monte e, con l'aiuto della sua magica lancia, circonda il sepolcro da un mare di fiamme, lanciando un monito:

“Chi teme la punta della mia lancia, mai attraversi il fuoco!”

Prima di ritirarsi sconfitto, Wotan guarda Brunnhilde per l'ultima volta: la musica del finale preannuncia l'arrivo di Sigfrido, figlio di Siegmund e Sieglinde, il futuro eroe che tenterà di liberare il mondo dal male.

Programma e cast

Direttore CHRISTIAN THIELEMANN

Regia DAVID MCVICAR

Scene DAVID MCVICAR & HANNAH POSTLETHWAITE

Costumi EMMA KINGSBURY

Luci DAVID FINN

Video e proiezioni KATY TUCKER

Coreografia GARETH MOLE

Maestro arti marziali/prestazioni circensi DAVID GREEVES

 

Siegmund - Klaus Florian Vogt

Hunding - Günther Groissböck

Wotan - Michael Volle

Sieglinde - Elza van den Heever

Fricka - Okka von der Damerau

Brünnhilde - Camilla Nylund

Teatro alla Scala Pacchetti Turistici

Il Teatro alla Scala di Milano (citato spesso semplicemente come la Scala) è uno dei teatri più famosi al mondo: da oltre duecento anni ospita artisti internazionalmente riconosciuti ed è stato committente di opere tuttora presenti nei cartelloni dei teatri lirici di tutto il mondo. È situato nell'omonima piazza, affiancato dal Casino Ricordi, oggi sede del Museo teatrale alla Scala.

Il teatro prende nome dalla Chiesa di Santa Maria alla Scala, a sua volta così intitolata in onore della committente Regina della Scala. La chiesa fu demolita alla fine del XVIII secolo per far posto al teatro (“Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala”), inaugurato il 3 agosto 1778 con L'Europa riconosciuta, dramma per musica composto per l'occasione da Antonio Salieri.

A partire dall'anno di fondazione è sede dell'omonimo coro, dell'orchestra e del corpo di Ballo, dal 1982 anche della Filarmonica.

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