Don Pasquale

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DON PASQUALE - Gaetano Donizetti
Opera comica in tre atti, in italiano, con sottotitoli in ungherese, inglese e italiano
Durata dello spettacolo: 2 ore e 30 minuti, con un intervallo.

 

Una delle farse più conosciute nella letteratura operistica, Don Pasquale, supera persino i film più divertenti con la sua comicità situazionale, i personaggi colorati e l’umorismo brillante. La musica è particolarmente virtuosa: il famoso duetto tra il Dottor Malatesta e Don Pasquale è un classico delle serate di gala. Allo stesso tempo, immergendosi più a fondo nella storia, si scopre che tratta di problemi e desideri umani senza tempo, delusioni e disinganni: un anziano che anela a una compagna, amanti che sognano una vita dignitosa, parenti diffidenti, un amico avido di denaro.

 

La regia di Csaba Káel mette in risalto la validità eterna dei temi, mostrando il contenuto drammatico spettacolare al centro delle situazioni, la paura della solitudine, i molteplici volti dell’amore, la tragedia sfiorata da un lieto fine. Con raffinati dispositivi di stilizzazione, la produzione si concentra sulla storia senza tempo e sulla sua eterna rilevanza.

 

 

Trama

L'azione si svolge a Roma, agli inizi del XIX secolo.

 

Atto Primo

Don Pasquale è un anziano e ricco settantenne che è adirato con il nipote Ernesto, futuro erede delle sue fortune, perché questi rifiuta di sposare una ricca e nobile zitella come lo zio vorrebbe. Ernesto è invece innamorato di Norina, una vedova giovane e carina ma di modeste condizioni. Lo zio decide allora di diseredarlo sposandosi egli stesso e a tale scopo ha chiesto al dottor Malatesta di trovargli una moglie adeguata. Questi però, amico di Ernesto, ordisce un piano per aiutare i due giovani. Pertanto il dottore propone a Don Pasquale di sposare sua sorella Sofronia, donzella bella e pura e appena uscita dal convento. Don Pasquale accetta esultante e, per cominciare, scaccia di casa il nipote Ernesto. Ma il dottor Malatesta chiede a Norina, che Don Pasquale non conosce, di impersonare Sofronia, per organizzare un finto matrimonio e dopo le nozze ridurre alla disperazione il vecchio. Ernesto però non è a conoscenza del piano del dottor Malatesta.

 

Atto Secondo

Ernesto, venuto a conoscenza del matrimonio, si dispera e decide di partire per terre lontane ed esce affranto. Don Pasquale riceve la visita del dottor Malatesta e della finta Sofronia, che è Norina velata; egli si invaghisce subito della bella ragazza e vuole immediatamente concordare il matrimonio. Alla presenza di Carlo, cugino di Malatesta e finto notaio, Don Pasquale firma un contratto di nozze con il quale dona alla ragazza la metà dei suoi beni. Appena firmato il contratto, Norina muta immediatamente contegno, diventando arrogante e impertinente. In più comanda e spadroneggia per la casa e si dà a spese folli: raddoppia il salario alla servitù, ordina nuove carrozze e nuovi cavalli, progetta grandi feste, fa chiamare sarti e gioiellieri ma soprattutto disdegna le affettuose attenzioni del marito.

 

Atto Terzo

Don Pasquale è in preda allo sconforto per le ingenti spese che la moglie gli procura e i continui cambiamenti per la casa. Esasperato proibisce alla moglie di andare a teatro quella sera ma si busca come risposta un sonoro ceffone. Inoltre Norina gli fa credere di avere anche un amante. Disperato egli chiede aiuto a Malatesta, il quale però mette subito al corrente Ernesto del piano in corso e gli chiede di far la parte dello spasimante. Ernesto, nascosto nel boschetto del giardino della casa, canta una serenata alla sua bella e poi entrambi cantano un duetto d'amore. Don Pasquale, insieme a Malatesta, esce dal nascondiglio da dove osservava tutta la scena e accusa la finta Sofronia. Ernesto, uscito di nascosto dal bosco ora rientra dal giardino e viene accolto da Don Pasquale che gli annuncia, per far dispetto alla moglie e convincerla ad andarsene, che egli potrà sposare Norina la quale diverrà la nuova padrona di casa. A questo punto però al vecchio viene rivelato l'intrigo ordito ai suoi danni ed egli, infine, ben lieto di essersi liberato della terribile finta moglie, perdona tutti e benedice le nozze fra Ernesto e Norina.

Programma e cast

Direttore: Levente Török
Don Pasquale: László Szvétek, András Palerdi
Dottor Malatesta: Zsolt Haja, Attila Dobák
Ernesto: István Horváth, Gyula Rab
Norina: Zita Szemere, Gabriela Hrženjak
Carlotto: studente dello studio dell’opera

 

Con l'Orchestra e il Coro del Teatro dell'Opera di Stato ungherese

 

Compositore: Gaetano Donizetti
Librettisti: Gaetano Donizetti, Giovanni Ruffini
Regista: Csaba Káel
Scenografa: Éva Szendrényi
Costumista: Anikó Németh
Coreografo: András Nádasdy
Direttore del coro: Gábor Csiki

Galleria fotografica
Nagy Attila
© Nagy Attila
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Teatro dell'Opera di Budapest

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Il Teatro dell'Opera di Budapest (Magyar Állami Operaház in ungherese) è uno dei maggiori esempi di architettura neorinascimentale. Si trova a Pest in Andrássy út 20.

 

Costruito da Miklós Ybl tra il 1875 e il 1884, è un edificio riccamente decorato, ed è considerato uno dei suoi capolavori. In stile neorinascimentale con elementi barocchi, è arricchito con affreschi e sculture di Bertalan Székely,Mór Than e Károly Lotz.

 

Di fronte alla facciata vi sono le statue di Ferenc Erkel, compositore dell'inno nazionale, e del compositore classicoFranz Liszt, entrambe di Alajos Stróbl.

Gustav Mahler ne fu direttore dal 1888 al 1891.

Attila Nagy
© Nagy Attila
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