Enrico di Borgogna

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Giugno 2026
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Enrico di Borgogna – Gaetano Donizetti | Opera
Una produzione de La Fenice
Coprodotta con il Donizetti Festival di Bergamo
Con sovratitoli in italiano

 

 

Trama

 

Atto I

Nei boschi della Borgogna, mentre i pastori inneggiano all'alba, il solitario Pietro piange sulla tomba della moglie Agnese, invano rallegrato dai suoi vicini di casa (Ombra diletta, ah destati). I pastori sanno che egli nasconde un segreto, che però si rifiuta di svelare: il vecchio Pietro infatti teme sempre per la sicurezza del figlio Enrico, che, nel frattempo si aggira per i boschi alla ricerca dell'amata Elisa, di cui non ha più notizie da tempo (Care aurette che spiegate).
La calma boschereccia viene interrotta bruscamente da una vecchia conoscenza di Pietro, Brunone, proveniente dalla corte di Arles con importanti notizie: Ulrico, l'usurpatore del trono di Borgogna, è morto, e regna il figlio Guido; il momento è quindi propizio per rovesciare la tirannide e far tornare il legittimo erede, nientemeno che Enrico, figlio del defunto re Alberto. Brunone e Pietro svelano la verità ad Enrico, che riceve la spada del padre (Abbraccio, o figlio, abbraccia): i tre giurano vendetta contro i nemici e muovono alla volta di Arles.
Nel frattempo, ad Arles, mentre Guido interroga il buffone Gilberto sui pareri del popolo del suo governo, Elisa si strugge nella malinconia: ella, promessa sposa dal padre morente a Guido, ha dovuto abbandonare e fuggire l'amato Enrico (Io vorrei con lieti accenti). Nonostante il giuramento fatto al padre, Elisa non può nascondere il disprezzo che nutre verso Guido, e non esita a rinfacciarglielo ad ogni occasione, incurante delle minacce dello spasimante (Alma crudel spietata).
Guido affretta la cerimonia. Elisa viene quasi condotta a forza all'altare, ma il suo svenimento improvviso blocca la marcia nuziale: nella folla riunita fuori dalla chiesa riconosce Enrico, giunto con Pietro (Che caso barbaro!). Guido si accorge del turbamento della promessa sposa, ed ordina ai due stranieri di lasciare la città al più presto.

 

Atto II

Mentre Brunone e Pietro muovono e convincono i nobili borgognoni a vendetta contro Guido (Amici, a sorgere), Enrico si strugge di gelosia, e tramite il buffone Gilberto riesce ad entrare nella reggia. Elisa continua a rinfacciare a Guido il suo rifiuto a sposarlo, anche di fronte alle minacce di morte (Nell'eccesso del tormento).
Enrico riesce a incontrare Elisa sola nelle sue stanze, e l'accusa di infedeltà: la donna riesce comunque a spiegare all'amato della promessa fatta al padre, e i due si riconciliano (Taci! Tu cerchi indarno). Proprio in quel momento arriva Guido, che fa arrestare Enrico e minaccia di punire anche Gilberto, per cui Brunone chiede invano pietà. Nemmeno la rivelazione di Pietro circa la vera identità di Enrico ferma il tiranno: Guido fa arrestare gli intrusi e separa a forza i due amanti.
La prigionia di Enrico dura comunque poco: i nobili si ribellano, liberando i prigionieri. Guido, tradito e abbandonato, si prepara ad affrontare la sorte (Incerta, smarrita). Enrico, acclamato e portato in trionfo, può finalmente sedere sul trono paterno, acclamato dai nobili del regno, Brunone, Pietro e dall'amata Elisa (Mentre mi brilli intorno).

Programma e cast

Direttore: Corrado Rovaris
Regia: Silvia Paoli


Orchestra e Coro La Fenice
Maestro del coro: Alfonso Caiani


I ruoli sono attualmente in fase di definizione e saranno annunciati al più presto.

Teatro Malibran

Il Teatro Malibran è un teatro veneziano. È noto soprattutto per la sua importanza in ambito operistico che ebbe tra ilXVII e il XVIII secolo, quando portava il nome di Teatro San Giovanni Grisostomo.

 

Nel 1849 con il ritorno degli austriaci a Venezia, dopo la famosa resistenza della città lagunare durata quasi un anno, tutti i maggiori teatri del Veneto chiusero per protesta, tranne il Malibran.

 

Dopo essere passato nuovamente di mano nel 1886, fu riaperto nel 1913, ma dopo una stagione lirica, fu nuovamente chiuso a causa di alcuni problemi di sicurezza. Fu riaperto per l'ennesima volta nel 1919 e per tutta quasi tutta la prima metà del secolo fu sempre attivo nella rappresentazione di opere, operette, nonché spettacoli cinematografici. Nel 1992 il Comune di Venezia acquistò il teatro e, dopo averlo restaurato e ampliato, lo rimise in attività. A seguito dell'incendio doloso che nel 1996 distrusse il Teatro La Fenice, l'orchestra di quest'ultimo palcoscenico passò provvisoriamente al Malibran, dove furono allestiti diversi spettacoli che rivalutarono l'antico teatro veneziano.

 

Notevolmente ricco di eleganti decorazioni, presentava cinque ordini di trenta palchetti e una platea vuota vasta, e la sua pianta distribuita tutta in lunghezza presentava una grandiosa struttura architettonica.

 

Trasporti

Vaporetto  


dal Tronchetto - linea 2 direzione Rialto, San Marco e Lido 

da Piazzale Roma e dalla Stazione dei treni ‘Santa Lucia’- linea 1 o linea 2 direzione Rialto, San Marco e Lido 

se sei sulla linea 1, scendi a Rialto; Sant’Angelo, San Samuele o San Marco (Vallaresso) se sei sulla linea 2, scendi a Rialto o San Marco (Vallaresso) 

dall’Aeroporto ‘Marco Polo’ di Venezia - servizio pubblico Alilaguna
se sei sulla ‘linea arancio’, scendi a Rialto se sei sulla ‘linea blu’, scendi a San Marco (Vallaresso)

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