Fidelio

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Fidelio - Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)

 

Opera in due atti
Libretto di Josef Sonnleithner, Stephan von Breuning e Georg Friedrich Treitschke basato su Jean-Nicolas Bouilly
Prima rappresentazione il 23 maggio 1814 a Vienna
Prima al Deutsche Oper Berlin il 25 novembre 2022

Consigliato per età 13 e oltre

 

 

Trama

Il soggetto è tratto da Léonore ou l'amour conjugal di Jean-Nicolas Bouilly, scritto a suo tempo per il musicista Pierre Gaveaux, e si basa su di un fatto realmente accaduto nella Francia del periodo del Terrore, di cui l'autore (all'epoca accusatore pubblico del tribunale rivoluzionario di Tours) parla anche nei suoi Mémoires.

 

Atto I

L'azione si svolge interamente in una prigione a breve distanza da Siviglia, nel XVII secolo.
Don Pizarro, governatore della prigione, vi ha fatto imprigionare con false accuse Florestan, suo personale avversario. La moglie di questi, Leonore, per ritrovarlo si traveste da uomo e assume l'identità di Fidelio. Le informazioni raccolte la indirizzano proprio verso il carcere di don Pizarro: qui, per scoprire se Florestan è tra i prigionieri, fa in modo di entrare nelle grazie del carceriere Rocco, entrando involontariamente anche in quelle di Marzelline, la figlia di lui, che se ne invaghisce sdegnando le attenzioni di Jaquino, un giovane portiere.

 

Don Pizarro viene informato con una lettera dell'imminente arrivo del ministro di stato Don Fernando: temendo che questi possa scoprire l'arbitrio commesso con l'arresto illegale di Florestan, ordina l'uccisione del prigioniero a Rocco, che però rifiuta di eseguirla. Pizarro è dunque costretto a commettere personalmente il delitto, mentre Rocco promette di scavare la fossa dove seppellire il corpo. Fidelio assiste al colloquio e sospetta che il prigioniero da uccidere sia Florestan; convince allora Rocco a far uscire in cortile tutti i prigionieri, ma Florestan non è tra questi: Fidelio non può far altro che seguire Rocco nelle segrete per aiutarlo a scavare la fossa. Pizarro, furioso per la liberazione dei prigionieri, chiede spiegazioni: Rocco dice che è in onore dell'onomastico del Re. Pizarro ordina ai prigionieri di rientrare subito nelle loro celle.

 

Atto II

Florestan, incatenato nella cella più angusta del carcere, si lamenta della perduta libertà. Entrano Rocco e Fidelio, deciso a salvare il prigioniero chiunque egli sia: non appena ne ode la voce invocare il nome "Leonore", riconosce subito in lui il marito. Quando don Pizarro arriva per ucciderlo, Fidelio lo affronta e gli rivela la sua identità, ma il governatore reagisce minacciando di ucciderli entrambi.

 

Un attimo prima che Pizarro possa compiere il duplice omicidio, uno squillo di tromba annuncia l'arrivo del ministro. Il governatore fugge, mentre Leonore e Florestan si abbracciano esultanti. Il ministro, fattosi raccontare da Rocco le crudeltà di Pizarro, dà ordine che i prigionieri siano liberati. Leonore toglie personalmente le catene al marito e, mentre don Pizarro viene condannato a morte, si leva un coro in lode dell'eroina.

Programma e cast

Durata: circa 2 ore e 30 minuti / un intervallo
In lingua tedesca con sopratitoli in tedesco e inglese
Conferenza introduttiva (in tedesco): 45 minuti prima di ogni rappresentazione

 

Cast
Direttore d'orchestra: Stephan Zilias
Regia: David Hermann
Scenografia, Costumi: Johannes Schütz
Disegno luci: Ulrich Niepel
Direttore del coro: Jeremy Bines
Drammaturgia: Carolin Müller-Dohle
Don Fernando: Artur Garbas
Don Pizarro: Joel Allison
Florestan: Oreste Cosimo
Leonore: Jane Archibald
Rocco: Tobias Kehrer
Marzelline: Lilit Davtyan
Jaquino: Thomas Cilluffo
1° Prigioniero: John Irvin
2° Prigioniero: Tadeusz Milewski
Coro: Coro della Deutsche Oper Berlin
Orchestra: Orchestra della Deutsche Oper Berlin

Galleria fotografica
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La Deutsche Oper Berlin

La Deutsche Oper Berlin è una compagnia d'opera situata nel quartiere berlinese di Charlottenburg, Germania. L'edificio residente è il secondo più grande teatro lirico del paese e anche la sede del Balletto di Stato di Berlino.

La storia dell'azienda risale agli Opernhaus Deutsches costruiti dalla città allora indipendente Charlottenburg-la "città più ricca di Prussia", secondo i piani progettati da Heinrich Seeling dal 1911. Ha aperto il 7 nov 1912 con una performance di Fidelio di Beethoven, condotto da Ignatz Waghalter. Dopo l'incorporazione di Charlottenburg dal 1920 Grande Berlino Act, il nome dell'edificio residente è stato cambiato a Städtische Oper (Municipal Opera) nel 1925.

Deutsches Opernhaus, 1912
Con il Machtergreifung nazista nel 1933, l'opera era sotto il controllo del Ministero della Pubblica dell'Illuminismo e Propaganda del Reich. Ministro Joseph Goebbels aveva il nome cambiato di nuovo al Deutsches Opernhaus, in competizione con il Berlin State Opera a Mitte controllato dal suo rivale, il prussiano ministro-presidente Hermann Göring. Nel 1935, l'edificio è stato ristrutturato da Paul Baumgarten e il salotto ridotta 2300-2098. Carl Ebert, il direttore generale della seconda guerra pre-mondiale, ha scelto di emigrare dalla Germania piuttosto che avallare la visione nazista della musica, e ha continuato a collaborare -ha trovato l'Opera Festival di Glyndebourne in Inghilterra. Egli fu sostituito da Max von Schillings, che ha aderito a emanare opere di "carattere tedesco puro". Molti artisti, come il direttore d'orchestra Fritz Stiedry o il cantante Alexander Kipnis seguiti Ebert in emigrazione. Il teatro fu distrutto da un raid aereo della RAF, il 23 novembre 1943. Spettacoli continuato al Admiralspalast a Mitte fino al 1945. Ebert restituito come direttore generale dopo la guerra.

Dopo la guerra, la società in quello che ormai era Berlino Ovest utilizzato il vicino edificio delle Theater des Westens fino a quando il teatro è stato ricostruito. Il design sobrio di Fritz Bornemann è stata completata il 24 settembre 1961. La produzione di apertura era Don Giovanni di Mozart. Il nuovo edificio inaugurato con il nome attuale.

© Günter Karl Bose
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© Bettina Stöß
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