Gracie Abrams

Il secondo album di Gracie Abrams, The Secret of Us, cattura tutta l'intensità di affidare il proprio cuore ai propri amici più cari alla fine di una notte movimentata. «La maggior parte di queste canzoni è il risultato delle mie esperienze a 24 anni, con tutti gli alti e bassi dell'amore non corrisposto e delle nuove relazioni (o della loro assenza)», spiega la cantautrice di Los Angeles. «C'era in questo dramma un aspetto così divertente da esplorare e a volte da prendere in giro, anche di fronte a una delusione totale.» Co-prodotto da Abrams e dal suo collaboratore di lunga data Aaron Dessner dei The National, The Secret of Us porta infine una nuova e audace vitalità alla sua scrittura e invita l'ascoltatore ad apprezzare appieno le proprie emozioni più tumultuose.

Creato poco dopo che Abrams ha suonato in stadi in tutto il paese come apertura del tour di successo Eras Tour di Taylor Swift, The Secret of Us segna la prima volta che è coinvolta attivamente nel processo di produzione — un'evoluzione naturale per un'artista con una mentalità indipendente che ha iniziato a registrare canzoni nella sua camera da adolescente. Sebbene l'album sviluppi la lirica raffinata del suo primo LP Good Riddance (pubblicato nel 2023 e lodato da Rolling Stone per «mostrare una seria padronanza della scrittura autobiografica»), ogni canzone si distingue per un'energia potente ma giocosa, grazie in gran parte alle sue scelte di produzione, tra cui molte parti di chitarra penetranti e intricate sovrapposizioni vocali realizzate con la sua lunga amica Audrey Hobert. «Fare quest'album è stato divertente in un modo che non provavo da anni», dice Abrams, che ha coinvolto Hobert e Dessner come i suoi unici co-autori per The Secret of Us. «Penso che abbia molto a che fare con il fatto che ho scritto così tante canzoni con la mia migliore amica e volevo assicurarci di riflettere questo momento della nostra vita.»

Principalmente registrato presso il Long Pond Studio (lo studio di Dessner nell'Hudson Valley, dove ha anche prodotto l'album vincitore di un Grammy folklore di Taylor Swift), The Secret of Us è iniziato con la scrittura di «Risk»: un pezzo frizzante ma affilato che incapsula perfettamente lo spirito dell'audace esuberanza dell'album (nel ritornello: «Dio, salto nell'acqua profonda / È più divertente nuotare / Mi hanno detto che il rischio è affogare / Ma lo prenderò»). «Ricordo di essermi sentita così energizzata quando io e Audrey scrivevamo "Risk"», ricorda Abrams. «C'era una magica miscela di sicurezza e leggera illusione che è diventata un fondamento per l'intero album. Viviamo anche insieme, quindi abbiamo iniziato a svegliarci e lavorare su canzoni semplicemente perché era così divertente scrivere della nostra vita in tempo reale.»

Sebbene The Secret of Us mantenga il chiaro minimalismo che Abrams ha seguito dal suo acclamato progetto Minor, le canzoni dell'album sono pervase da una profondità di dettagli sonori che si adattano perfettamente ai suoi mutevoli stati d'animo. Così, «Blowing Smoke» medita sull'eccitazione e la frustrazione del desiderio insoddisfatto e colloca la sua narrativa interiore su un sottofondo di sintetizzatori sognanti, bassi cupi e chitarre mercuriali (con i suoi stessi contributi alla chitarra acustica e un'interpretazione frenetica e straordinaria di Justin Vernon dei Bon Iver). «Ho scritto “Blowing Smoke” pensando a questo stato d'animo particolare che è l'amore non corrisposto, e come le piccole cose possano portarti a modalità di pensiero estreme», sottolinea Abrams.

In «Tough Love», ritmi pulsanti e texture mutevoli si fondono con la narrazione rapida ma profondamente esperta di Abrams (dalla seconda strofa: «Sono ubriaca con la sorella di un ragazzo che ho incontrato all'università / Aveva un'intelligenza strana / Le piaceva dire la verità, ed era dura ma diretta / Tutti i suoi piccoli amici se ne sono andati / Aveva quell'effetto»). «Feci un viaggio da New York a Boston e sentii ciò che sento sempre in treno verso un posto familiare, come se vedessi ogni versione di me stessa che ha già preso quel treno», dice riguardo l'origine della canzone. «Iniziai a farmi domande come, 'Dove sono nella mia vita adesso, dove vado dopo?' ed è diventata una canzone sull'onore dell'amicizia tra ragazze e forse anche sul ridere dei ragazzi.» Nel frattempo, Abrams offre nella molto attesa «Close To You» un'inno coinvolgente e danzante che parla di come l'ossessione ci consuma a un livello quasi cellulare. «Dopo sette anni di aver tenuto la demo di "Close To You", sentivo finalmente che era tempo di rielaborarla e di includerla in quest'album», rivela Abrams. «Sono davvero grata per l'incoraggiamento di tutti online che mi hanno detto che volevano ancora ascoltare quel brano dopo tutto questo tempo: mi fa venire voglia di ballare e non vedo l'ora di poterlo fare.»

Sebbene spesso elevato, The Secret of Us esplora anche temi come il dolore dell'auto-negazione (nella riflessiva «Gave You I, Gave You I») e la sofferenza di una grande perdita (in «I Love You, I’m Sorry», con un segmento di archi mozzafiato del compositore vincitore di un Grammy Rob Moose). «Si tratta di guardare al futuro di una relazione che è finita e provare un apprezzamento per la capacità di quella persona di vedermi attraverso le mie cattive abitudini», dice Abrams riguardo quest'ultima. Con i suoi numerosi ritornelli accattivanti e melodie cantabili, l'album è stato profondamente influenzato dal suo ruolo di apertura per Taylor Swift (che recentemente ha detto a Rolling Stone che «la scrittura di Gracie connette vulnerabilità e introspezione in un modo con cui posso davvero identificarmi»). «Vedere Taylor riempire questi spazi enormi ha ampliato la mia immaginazione e mi ha fatto scrivere testi che ispirerebbero le persone a cantare con entusiasmo», nota Abrams, che ha anche fatto tour con Olivia Rodrigo, aperto per Phoebe Bridgers e tenuto concerti sold out negli Stati Uniti e in Europa.

Riflettendo sulla genesi di The Secret of Us, Abrams osserva che l'esperienza evocava una sensazione simile a quella dell'innamoramento romantico che ha ispirato gran parte della sua scrittura. «Il modo in cui mi sono innamorata del processo aveva questa stessa sensazione di farfalle come per una grande cotta», dice. «Con Good Riddance, Aaron ha creato uno spazio per me per conoscermi e per fidarmi davvero dei miei istinti, e con quest'album è diventato un lavoro fluido e così divertente. Ho cercato a lungo questo flusso, e ora è l'unico modo in cui posso immaginare di lavorare per il resto della mia vita.»

Programma e cast