Idomeneo

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Opera in versione concertistica sotto la direzione di René Jacobs

 

Trama

 

Atto I

Dopo la caduta di Troia, Idomeneo, re di Creta, torna in patria dal figlio Idamante, ma la sua flotta in prossimità dell'isola è colta dalla tempesta. Vinto dal timore, fa voto a Nettuno di sacrificargli il primo uomo che incontrerà non appena giunto a terra.
La figlia di Agamennone, Elettra, dopo l'uccisione della madre Clitennestra, si è rifugiata a Creta dove si è innamorata di Idamante, il quale ama invece Ilia, figlia di Priamo re di Troia, inviata da Idomeneo a Creta come prigioniera di guerra. Lacerata tra l'amore per un nemico e l'onore di principessa troiana (Padre germani, addio), Ilia respinge Idamante che, informato dell'imminente arrivo del padre, libera i prigionieri troiani e dichiara a Ilia il suo amore.
Elettra, a sua volta, accusa Idamante di proteggere il nemico e di oltraggiare tutta la Grecia. Frattanto giunge Arbace, confidente del re, a portare la falsa notizia che Idomeneo è annegato dopo un naufragio. Idamante allora si ritira in preda al suo dolore, mentre Elettra sfoga la sua disperata gelosia, pensando che ormai Idamante, divenuto il nuovo sovrano, sposerà Ilia. Dalla spiaggia si scorge la flotta di Idomeneo sul mare in burrasca e si odono le grida dell'equipaggio.
Idamante, figlio di Idomeneo, si reca sulla spiaggia, avvisato erroneamente del naufragio del padre. Idamante è il primo uomo che il padre incontra sulla spiaggia. I due non si riconoscono, a causa della lunga assenza di Idomeneo, se non in seguito e Idomeneo inorridisce quando scopre che il giovane incontrato è suo figlio Idamante: preso dal terrore, fugge e gli vieta di seguirlo. Idamante esprime profondo stupore per il comportamento del padre.

 

Intermezzo

L'intermezzo - che costituisce di fatto il finale dell'atto I - è articolato in due episodi: una marcia dei soldati rientranti in patria e un coro inneggiante a Nettuno (Nettuno s'onori). Nell'intermezzo non canta nessuno dei personaggi principali, solamente il coro, che rende omaggio a Idomeneo e a Nettuno.

 

Atto II

Idomeneo confessa ad Arbace l'orribile voto che ha fatto per salvarsi la vita. Arbace gli suggerisce, per sottrarsi al suo terribile voto, di inviare Idamante con Elettra ad Argo; ma Idomeneo sospetta che Idamante e Ilia si amino. Elettra manifesta la sua gioia sentendosi ormai prossima a realizzare il suo desiderio più ardente.


Al momento della partenza (Placido è il mar) Idomeneo esorta il figlio ad affrettarsi verso Argo, però, Nettuno scatena una nuova tempesta, e dal mare si leva un orribile mostro. Il re grida il suo sdegno a Nettuno (Ingiusto sei!), gridandogli di prendersela solo con lui, non con tutta Creta. Il popolo, spaventato alla vista del mostro, si rifugia dentro Sidone.

 

Atto III

Ilia affida ai venti il suo messaggio d'amore per Idamante (Zeffiretti lusinghieri), che le dichiara di essere deciso a cercare la morte combattendo il mostro: Ilia, commossa, gli confida il suo amore. Giungono Idomeneo ed Elettra e, ancora una volta, il re ordina al figlio di lasciare Creta per sottrarsi alla morte (Andrò ramingo e solo).


Arbace annuncia che il popolo vuole che Idomeneo confessi il suo segreto, e lamenta il destino della città (Sventurata Sidone). Il Gran Sacerdote sollecita il re a compiere il voto e chiede il nome della vittima: il re pronuncia il nome del figlio (O voto tremendo). Inizia il rituale del sacrificio, ma giunge Arbace ad annunciare che Idamante ha ucciso il mostro (Stupenda vittoria!). Il principe ora sa tutto e si dichiara pronto a morire, ma, nel momento in cui Idomeneo sta per colpirlo, Ilia si precipita tra le sue braccia e si offre come vittima al posto dell'uomo che ama.
All'improvviso si sente la voce dell'Oracolo di Nettuno: Idomeneo deve rinunciare al trono in favore di Idamante che sposerà Ilia e poi regnerà in luogo del padre. Elettra, furente, impreca (D'Oreste, d'Aiace) e poi fugge. Idamante viene incoronato tra cori e danze (Scenda amor, scenda Imeneo)

Programma e cast

Durata approssimativa: 3 ore e 10 minuti

 

IDOMENEO: Ian Koziara
IDAMANTE: Olivia Vermeulen
ILIA: Polina Pastirchak
ELETTRA: Katerina Kasper
ARBACE: Mark Milhofer
SOMMO SACERDOTE DI NETTUNO: Krešimir Špicer
LA VOCE: Yannick Debus

 

ACCADEMIA DI CANTO DI ZURIGO
ORCHESTRA BAROCCA DI FRIBURGO
DIRETTORE: René Jacobs

Gran Teatre del Liceu

Il Gran Teatre del Liceu, conosciuto anche come El Liceu, è il teatro attivo più antico e prestigioso di Barcellona e uno dei più importanti teatri d'opera del mondo.

Sito nella Rambla dels Caputxins è palcoscenico, da più di 150 anni (1847), delle più prestigiose opere e dei migliori cantanti del mondo, nonché simbolo e luogo di incontro dell'aristocrazia e della borghesia catalana.

Teatro dell'Opera di Barcellona, il Gran Teatre del Liceu, è stata fondata sulla Rambla nel 1847 ed ha continuato negli anni a svolgere il suo ruolo di centro culturale e artistico e uno dei simboli della città.

Oggi è di proprietà pubblica (da parte del Governo della Catalogna, Comune di Barcellona, Barcellona Consiglio Provinciale e il Ministerio de Educación, Cultura y Deporte) e gestito dalla Fundació del Gran Teatre del Liceu che, oltre agli organismi di cui sopra, incorpora il Consiglio Patrocinio e la Societat del Gran Teatre del Liceu (la vecchia società dei proprietari).

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