Il Trovatore

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Opera in quattro atti (otto quadri) (1853)
Consigliata per maggiori di 15 anni
In italiano con sovratitoli in tedesco e inglese. Prima rappresentazione il 27.6.2013.
Durata stimata: 2 ore e 50 minuti

 

«Se viaggiate in India o nell’Africa centrale, sentirete il Trovatore.» Nove anni dopo il trionfale debutto, l’opera di Verdi aveva raggiunto una popolarità mondiale che spinse il compositore a questo commento. Il dramma è tra i più cupi: una zingara che vuole vendicare la morte della madre sul rogo, un conte che vuole usare l’esecuzione della zingara per colpire il suo rivale; una terribile verità che viene svelata al momento della morte. Qui si ritrovano tutti gli ingredienti della ricchezza drammatica di Verdi: mondi sonori misteriosi, contrasti forti, splendore vocale, quadri opulenti. Lo stile narrativo coeso lascia spazio alla variazione di immagini musicali suggestive con cui Verdi diede vita alla “parte più importante del dramma”: la vendetta.

 

TRAMA

Storia passata
Il conte di Luna, ormai defunto, aveva due figli. Un giorno fu scoperta una zingara vicino alla culla del figlio minore. Quando il bambino si ammalò, la donna fu condannata al rogo come strega. La figlia della zingara, Azucena, rapì allora il figlio minore di Luna per bruciarlo nello stesso luogo e vendicare così la morte della madre. Tuttavia, sbagliò e prese il proprio figlio al posto del bambino di Luna. Al suo posto allevò il figlio minore di Luna come suo e lo chiamò Manrico.

In Spagna è scoppiata una guerra civile per la corona di Aragona. Il figlio maggiore di Luna è ora conte di Luna e combatte dalla parte del re. Manrico si è unito ai ribelli.

Parte Prima: Il Duello
Ferrando, capitano nell’esercito di Luna, racconta ai suoi uomini la storia della zingara bruciata e della vendetta della figlia. È convinto che lo spirito della vecchia zia ancora vaghi sulla terra.

Leonora attende il suo amato, il trovatore Manrico. Racconta a Ines di come l’ha incontrato a un torneo. Il conte di Luna, anch’egli innamorato di Leonora, dichiara il suo amore. Quando si ode la voce di Manrico e Leonora corre a incontrarlo, trova Luna che aveva scambiato per Manrico nell’oscurità. Manrico e Luna capiscono che sono non solo rivali per l’amore di Leonora, ma anche avversari politici. Si sfidano a duello.

Parte Seconda: La Zingara
Manrico ha sconfitto Luna nel duello, ma una voce interiore gli ha impedito di ucciderlo. Nello scontro con gli uomini di Luna è rimasto ferito. Azucena gli racconta di come sua madre fu bruciata sul rogo e della sua vendetta, bruciando il proprio figlio invece di quello di Luna. Reagisce con scuse ai dubbi di Manrico sul fatto che lui sia davvero suo figlio. Un messaggero annuncia che Leonora, credendo morto Manrico, ha deciso di entrare in convento. Manrico decide di impedirlo.

Leonora piange la morte di Manrico. Luna ha saputo anche dei piani dell’amata e vuole rapirla. Manrico e i suoi uomini però riescono a impossessarsi delle armi di Luna e fuggono con Leonora.

Parte Terza: Il Figlio della Zingara
Manrico ha trovato rifugio con Leonora in un castello che i soldati di Luna stanno preparando ad assediare. Azucena è stata catturata, accusata di spionaggio. Ferrando la riconosce come la zingara che rapì il fratello del conte. Quando Azucena chiama disperatamente Manrico, a Luna diventa chiaro che ha in suo potere la madre del suo nemico mortale.

Manrico e Leonora preparano le nozze quando Ruiz, soldato al suo servizio, li informa che Azucena è stata imprigionata. Manrico chiama i suoi seguaci alle armi e parte per liberare la donna che crede sua madre.

Parte Quarta: L’Esecuzione
Il tentativo di Manrico di liberare Azucena è fallito. Anche lui è stato catturato. Quando Leonora viene a sapere che Luna intende far giustiziare madre e figlio, gli chiede di liberare Manrico e si offre in cambio della sua clemenza. Luna accetta. Leonora prende segretamente del veleno per non dover mantenere la promessa.

Manrico consola Azucena che desidera tornare a casa. Leonora lo esorta a fuggire immediatamente, lei stessa rimane. Manrico sospetta il prezzo che ha pagato per salvarlo. Leonora muore. Luna si rende conto di essere stato ingannato. Fa giustiziare subito Manrico e costringe Azucena a guardare. Lei gli svela la verità: «Era tuo fratello!»

 

Programma e cast

Direttore d’orchestra: Andrea Battistoni
Regista: Olivier Py
Scenografo: Pierre-André Weitz
Luci: Bertrand Killy
Coro: Christoph Heil

Conte di Luna: Artur Rucinski
Leonora: Rachel Willis-Sørensen
Azucena: Judit Kutasi
Manrico: Piotr Beczała
Ferrando: Alexander Köpeczi
Ines: Elene Gvritishvili
Ruiz: Granit Musliu
Un vecchio zingaro: Daniel Vening
Un messo: Michael Butler

Bayerisches Staatsorchester
Coro della Bayerische Staatsoper
Coro supplementare della Bayerische Staatsoper

Galleria fotografica

Nationaltheater

Il Nationaltheater (Teatro Nazionale) è un teatro di Monaco di Baviera, sito nella Max-Joseph-Platz.

 

Il teatro venne commissionato da Massimiliano I e il progetto venne affidato all'architetto Karl von Fischer, che lo ultimò nel 1818. L'edificio venne distrutto da un incendio nel 1823 e venne riedificato nel 1825, su progetto di Leo von Klenze. In quella particolare situazione, per riedificare il teatro fu autorizzata una eccezionale tassa su tutta la birra prodotta a Monaco di Baviera. L'edificio venne costruito in stile neoclassico, ispirandosi all'architettura dei templi greci. Anche l'interno del teatro rispetta i canoni della classicità greca. L'auditorium ha una forma circolare ed è decorato in rosso porpora, avorio, oro e azzurro. È circondato da cinque ordini di palchi, con al centro il palco reale.

 

Il Nationaltheater è molto facile da raggiungere sia in auto che con i mezzi pubblici MVV. 

 

Con i mezzi pubblici MVV 

S-Bahn: S 1-8 Marienplatz 
U-Bahn: U 3, 6 Marienplatz, U 3-6 Odeonsplatz 
Bus: 52, 131 Marienplatz, 100 Odeonsplatz 
Straßenbahn: 19 Nationaltheater 

Il giorno dello spettacolo, titolari di biglietti regolari hanno il diritto di utilizzare il trasporto pubblico fornito dal Münchner Verkehrsverbund (MVV). Il servizio inizia alle 03:00 rispettivamente tre ore prima dello spettacolo inizia e termina con l'ora del MVV chiusura. 

 

In auto 

Prendere la Altstadt-Ring per Maximilianstraße. 

Garage Max-Joseph-Platz: aperto Lunedi alla Domenica dalle 06:00 a 02:00 

È possibile usufruire dello speciale teatro parcheggio di Euro 10, - da 06:00 a 08:00 presentando i biglietti di ammissione.

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