La sonnambula

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Ottobre 2025
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Il sonambulista – Vincenzo Bellini
Libretto di Felice Romani, tratto da La somnambule di Eugène Scribe
Durata: 180 minuti

 

 

Trama

La scena rappresenta un villaggio della Svizzera. Epoca imprecisata.

 

Atto I

Quadro primo: Villaggio. In fondo al teatro si scorge il mulino di Teresa: un torrente ne fa girare la ruota.
Si festeggiano le future nozze fra Elvino e Amina, un'orfana allevata dalla mugnaia Teresa. L'unica ad essere scontenta, perché innamorata anche essa del giovane possidente, è Lisa, che dal canto suo rifiuta le profferte amorose di Alessio, un altro giovane del villaggio.

 

Al villaggio giunge un nobiluomo, che mostra di conoscere assai bene quei luoghi, ma che nessuno dei villici riconosce. Si tratta del conte Rodolfo, figlio del defunto signore del castello. Il gentiluomo, che si stabilisce nella locanda di Lisa, rivolge alcuni complimenti ad Amina, dicendole che il suo viso le ricorda quello di una donna che egli aveva conosciuto molti anni prima. Prima di salutarlo, i villici lo avvertono che il paese è popolato dalla sinistra presenza di un fantasma, ma il colto signore giudica le loro parole frutto di pura superstizione. Le lusinghe del Conte hanno frattanto destato la gelosia di Elvino che, rimasto solo con lei, rimprovera la promessa sposa.

 

Quadro secondo: Stanza nell'osteria. Di fronte una finestra: da un lato porta d'ingresso: dall'altro un gabinetto. Avvi un sofà e un tavolino.
Nelle sue stanze, il conte Rodolfo è intento a corteggiare Lisa. Quando s'odono dei passi, l'ostessa fugge precipitosamente, ma prima riconosce Amina, che in stato di sonnambulismo sta recandosi nella stanza del Conte. La sonnambula si rivolge affettuosamente al nobiluomo, invocando il nome del futuro sposo, descrivendo rapita la prossima cerimonia delle sue nozze e infine chiedendogli di abbracciarla. Rodolfo dapprima non sa che fare. Il gentiluomo decide quindi di non approfittare della situazione e abbandona la stanza senza svegliare la sonnambula. Nel frattempo un gruppo di villici sopraggiunge alla locanda per salutare il conte (di cui ha finalmente scoperto l'identità); Lisa, maliziosamente, conduce tutti alla stanza di Rodolfo, dove sorprendono la giovane Amina adagiata sul divano. Lo sconcerto è generale. Elvino, sconvolto, rompe il fidanzamento, mentre la ragazza, destatasi, inconsapevole di quanto è accaduto, non può trovare parole per giustificarsi.

 

Atto II

Quadro primo: Ombrosa Valletta fra il Villaggio e il Castello.

Mentre un gruppo di villici si reca dal Conte per convincerlo a prendere le sue difese, Amina cerca consolazione nell'affetto della madre. Amina si imbatte in Elvino che, straziato per gli avvenimenti, le ricorda come lo abbia reso il più infelice tra gli uomini e le strappa l'anello di fidanzamento.

 

Quadro secondo: Villaggio come nell'atto I. In fondo al teatro si scorge il mulino di Teresa: un torrente ne fa girare la ruota.

Invano il conte Rodolfo tenta di spiegare ai villici cosa sia il sonnambulismo e di far recedere Elvino dalle sue posizioni. Il giovane, per ripicca, ha ormai deciso di andare a nozze con l'ostessa Lisa. Il paese è quindi nuovamente in festa in vista di una nuova possibile cerimonia nuziale, ma quando Lisa ed Elvino passano davanti al mulino di Teresa, la donna accusa Lisa di essere incorsa nella stessa colpa attribuita ad Amina, portando come prova un fazzoletto appartenuto all'ostessa e trovato nella stanza del conte Rodolfo.

 

Elvino si sente nuovamente tradito, quando fra la meraviglia generale, si vede Amina camminare in stato di sonnambulismo sul cornicione del tetto di casa. È la prova che il conte Rodolfo aveva ragione. Contemplando il fiore appassito che Elvino le aveva donato il giorno prima, la sonnambula canta il suo amore infelice ("Ah! non credea mirarti"), ascoltata da tutti, e quando si desta può finalmente riabbracciare l'amato Elvino. Il villaggio, nuovamente in festa, si prepara per le tanto sospirate nozze.

Programma e cast

Direttore: Giuseppe Mengoli
Regista: Bárbara Lluch
Assistente alla regia: Anna Ponces
Scenografie: Christof Hetzer
Costumi: Clara Peluffo
Coreografa: Iratxe Ansa
Luci: Urs Schönebaum

 

Amina: Jessica Pratt (17, 19, 21, 23) / Ruth Iniesta (18, 22)
Elvino: Francesco Demuro (17, 19, 21, 23) / César Cortés (18, 22)
Rodolfo: Carlo Lepore (17, 19, 21, 23)
Lisa: Ilaria Monteverdi (17, 19, 21, 23) / Noemi Muschetti (18, 22)
Alessio: Mariano Orozco
Teresa: Natalia Gavrilan
Orchestra del Teatro Massimo, Coro e Balletto
Maestro del Coro: Salvatore Punturo
Direttore del Balletto: Jean-Sébastien Colau
Una nuova coproduzione del Teatro Real Madrid, Teatro Liceu Barcellona e del New National Theatre Tokyo

Teatro Massimo

Sala Grande

 

Nel progetto del Basile, la sala, comprensiva di palchi e loggione, poteva contenere 3.000 spettatori. Oggi le vigenti norme consentono una ricettività di 1.381 posti. La sala è famosissima per l’acustica perfetta, ha una forma a ferro di cavallo e una pendenza del 4%, contraria a quella del palcoscenico che è del 6,5%, conta cinque ordini di 31 palchi ciascuno oltre al loggione. Il soffitto è costituito dalla “Ruota simbolica”, composta da undici elementi raffiguranti il Trionfo delle Musica - opera di Luigi Di Giovanni su progetto di Rocco Lentini - che si aprono verso l’alto permettendo così la ventilazione della sala. 



Accanto alla programmazione musicale istituzionale viene utilizzata per congressi, cene e meeting aziendali.

 

Dimensioni: 26,50 x 19,75 mt
Mq. 450

 

Come arrivare al Teatro Massimo

 

Il Teatro Massimo si trova nel pieno centro di Palermo, in piazza Verdi.
Dista 5 minuti a piedi da Piazza Ruggero Settimo e dal mercato del Capo, 10' dai Quattro canti, 15' dalla stazione centrale, dal porto e dalla Cattedrale.



Car sharing: Il parcheggio è situato in piazza Verdi, angolo via Favara
Bike sharing: postazioni su piazza Verdi, angolo via Rossini



In piazza Verdi si trova anche un posteggio dei taxi.

 

I parcheggi più vicini al Teatro si trovano in Piazzale Ungheria e Piazza Spinuzza.
Per maggiori informazioni consultare il sito Amat o chiamare la linea Amat per le informazioni 848 800817

Teatro Massimo
© Teatro Massimo
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