LAC da Lago dei Cigni

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Il pubblico ricorda spesso il balletto Lago dei Cigni per il suo secondo atto, un vero monumento del repertorio classico fortemente identificabile per la sua coreografia completamente bianca e la leggendaria partitura di Pëtr Il'ič Čajkovskij.

La trama dell'opera stessa sembra essere "svanita" al suo interno. Da questo punto di vista, il secondo atto del Lago dei Cigni può essere considerato uno dei primi esempi di balletto astratto, un'opera da contemplare senza prestare attenzione alla trama e a ciò che intende raccontare. Lo spettatore non è quindi invitato ad analizzare, ma solo a godere della pura estetica del Lago e della bellezza di un movimento che è sufficiente a se stesso. LAC di Jean-Christophe Maillot pone ancora una volta la narrazione al centro dell'opera. In Lago dei Cigni tutto è scuro, complicato, pieno di significati nascosti: la suggestione del cigno ha radici profonde e antiche che partono dai miti greci, nordici e russi, che nel tempo l'hanno sempre resa un affascinante essere ibrido.

 

Nella sua creazione, Maillot sceglie di tornare al passato, ai tormenti della storia direttamente legata alle nostre paure infantili, agli spaventi notturni. Queste esperienze sepolte nella nostra memoria vengono qui risvegliate e inserite in un contesto familiare in cui l'odio degli adulti prevale sulla benevolenza dei genitori. Il passaggio dallo stato animale a quello umano attraversa tutta l'opera e ci interroga sulla nostra stessa natura. Siamo convinti di essere diversi dagli animali grazie alla nostra capacità di fare scelte.

Programma e cast

Artisti

Direttore: Garrett Keast

Coreografia: Jean-Christophe Maillot

Scenografie: Ernest Pignon-Ernest

Costumi: Philippe Guillotel

Luci: Jean-Christophe Maillot e Samuel Thery

Dramaturgia: Jean Rouaud

Les Ballets de Monte-Carlo

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Teatro del Maggio

Il Teatro del Maggio è in centro, a ridosso della vecchia cinta muraria della città, al fianco della storica Stazione Leopolda. Il giardino che accoglie i visitatori è Piazzale Vittorio Gui, intitolato al fondatore della Stabile Orchestrale Fiorentina e del Maggio Musicale Fiorentino.


In treno
Santa Maria Novella è la principale stazione ferroviaria di Firenze.
Da lì è possibile arrivare in Teatro con un breve tragitto a piedi (circa 10-15 minuti) oppure prendendo la tranvia (una fermata) o un taxi.


In auto
L’Opera di Firenze è appena fuori dalla zona ZTL.
È possibile parcheggiare nei pressi del Parco delle Cascine o a pagamento nel parcheggio Porta al Prato (Via Elio Gabbuggiani, 7) e nel parcheggio di Piazza Vittorio Veneto.


In bus
Linee C1, C2 e D (fermata Leopolda);
Linee 17 e 23A-B (fermata Via delle Carra);
Linea 17B-C, 22, 23N, 23 e 57 (fermata Pierluigi da Palestrina);
Linee 29, 29B, 29BA, 29BC, 29D, 30A, 30B, 30AC, 35 e 35° (fermata Leopolda – Porta al Prato; Capolinea).


In tranvia
Linea T1 (fermata Porta al Prato – Parco della musica).

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