Manon

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Trama

Manon è una giovane e avvenente fanciulla, appena quindicenne, dal carattere volitivo, ribelle ed ambizioso, ma destinata dai suoi alla vita monastica.

Atto I

L'azione si svolge in Francia, durante il regno di Luigi XV.

Nel cortile di una locanda di Amiens, Guillot e Brétigny, accompagnati da tre giovani donne: Javotte, Poussette e Rosette chiedono la cena al locandiere. Arrivano Lescaut, le due guardie e i suoi amici. Lescaut dice ai suoi due amici (guardie) che sta aspettando sua cugina Manon e li raggiungerà dopo alla locanda per bere. Arriva la diligenza e fra la confusione dei viaggiatori Manon scende raccontando al cugino il bellissimo viaggio ammettendo che di fronte a tanta felicità aveva dimenticato di dover andare in convento (Je suis encore toute étourdie). Lescaut parte per prendere i suoi bagagli. Nel frattempo, prima il vecchio Guillot e poi Brétigny con Javotte, Poussette e Rosette arrivano nel cortile. Guillot, essendo ricco, si impegna a sedurre Manon promettendo di soddisfare tutti i suoi desideri. Le dice che manderà un cocchiere con una carrozza per prenderla ma in quel momento torna il cugino e Guillot ritorna dai suoi amici che lo prendono in giro.

Lescaut ritorna con i bagagli di Manon ma vuole unirsi ai suoi amici che sono andati a bere e a giocare a carte nella locanda. Quindi fa credere a Manon che deve tornare in caserma e la lascia sola dopo avergli chiesto di aspettarlo e di comportarsi bene in sua assenza (Regardez-moi bien dans les yeux).

Rimasta sola, Manon sogna il lusso e il piacere in cui vivono le tre giovani donne, rattristandosi di essere destinata al convento (Voyons, Manon, plus de chimères!). Arriva il giovane cavaliere Des Grieux, che deve prendere la diligenza (carrozza). Fra Manon e Des Grieux sboccia un amore a prima vista (Ah! Parlez-moi!). Arriva la carrozza ordinata da Guillot. Des Grieux e Manon approfittano dell'opportunità e fuggono con la carrozza (Nous vivrons à Paris tous les deux).

Ritorna Lescaut triste per non aver guadagnato nemmeno un soldo attraverso il gioco. Si accorge subito che Manon è sparita e avendo incontrato Guillot lo incolpa dell’accaduto. Il locandiere interviene dicendo che la ragazza è fuggita con un giovanotto grazie alla carrozza preparata da Guillot. Lescaut disperato per il disonore recato alla famiglia si scontra con Guillot che giura vendetta su entrambi (Manon e Lescaut).

 

Atto II

Nella loro piccola mansarda parigina, Manon e Des Grieux vivono giorni felici pieni d’amore (ma Monsieur de Brétigny ha inviato dei fiori a Manon). Des Grieux è innamorato perso della fanciulla al punto che decide di scrivere al padre una lettera per comunicare la propria intenzione di sposarla (On l'appelle Manon). Manon non disdegna le attenzioni dell’innamorato ma neanche degli uomini facoltosi, nella speranza di coronare il sogno di un'esistenza agiata. La cameriera entra e annuncia l'arrivo di Lescaut e Monsieur De Bretigny. Lescaut interroga Des Grieux sulle sue intenzioni nei confronti di Manon (Je venais d’écrire à mon père). Des Grieux lo rassicura facendogli leggere la lettera scritta per suo padre, mentre il ricco Monsieur De Brétigny, che è fra i corteggiatori di Manon, le annuncia che il padre di Des Grieux farà rapire suo figlio stasera per strapparlo dalle sue braccia. Poi induce la ragazza a seguirlo abbandonando il giovane Des Grieux. Monsieur De Brétigny offre a Manon la protezione e il lusso che ha sempre sognato.

Monsieur De Bretigny e Lescaut partono. Des Grieux esce dalla mansarda per spedire la lettera a suo padre. Manon, che non gli ha detto nulla del rapimento, rimane sola. Intossicata dalle promesse del lusso, prende, non senza sincero rimpianto, la decisione di seguire Brétigny (Allons! Il le faut... Adieu, notre petite table). Des Grieux ritorna, le riconferma tutto il proprio amore ed evoca innocentemente le gioie coniugali che potrebbe avere con Manon in una casetta bianca circondata da alberi (En fermant les yeux).

Poi bussano violentemente alla porta, Manon cerca di dissuaderlo dall’andare ad aprire ma non gli spiega il motivo, così, des Grieux scherzosamente le promette che manderà subito via gli scocciatori ma, appena apre la porta, viene rapito. Manon esclama: "Mon pauvre Chevalier!" (Mio povero Cavaliere!)

 

Atto III

Una sgargiante festa nel lussuoso appartamento di Cours-la-Reine. È festa e tra gli invitati, incontriamo Javotte, Poussette e Rosette (La charmante promenade!). Lescaut canta un’aria d’amore nei confronti di Rosalinda (A quoi bon l’économie ). Guillot è tradito dalle tre giovani donne che lo accompagnavano e parlando con Brétigny escogita di sottrargli Manon. La ragazza, ora ha 20 anni e arriva al braccio di Brétigny. Evoca i piaceri di una lussuosa vita e della splendida giovinezza sentendosi una regina disposta a tutto pur di godersi la vita senza privazioni (Je marche sur tous les chemins). Manon ascolta la conversazione tra Brétigny e il Conte Des Grieux padre che gli dice che il Cavaliere Des Grieux ora è l’Abbé Des Grieux perché sta per prendere i voti nel convento di Saint-Sulpice. Manon allontana Brétigny con la scusa di voler un braccialetto e si avvicina al conte Des Grieux per sapere se il cavaliere Des Grieux fosse davvero riuscito con il trascorrere del tempo a domare il suo sentimento d’amore (Pardon, mais j'étais là près de vous).

Guillot de Morfontaine, che non dispera di sedurre Manon, le offre il Balletto dell'Opera che Brétigny le aveva negato perché era troppo costoso. Dopo il balletto, Manon sente per certo che la sua vita è per sempre legata a quella di Des Grieux ed è impossibile che l’abbia dimenticata, quindi dice a Lescaut che andrà a Saint-Sulpice.

Nella chiesa di Saint Sulpice i parrocchiani lodano l'eloquenza del nuovo sacerdote (Coro: Quelle éloquence / Che eloquenza) Des Grieux sta per celebrare il servizio. Il Conte suo padre arriva a Saint Sulpice. Des Grieux ha un incontro con il padre che cerca di convincerlo a lasciare i voti e a crearsi una famiglia (Epouse quelque brave fille) ma si arrende nel vedere la ferma decisione del figlio e se ne va. Des Grieux rimane solo e turbato dal colloquio e cerca di allontanare da sé il ricordo di Manon (Ah! fuyez, douce image).

I ricordi dell'appassionato amore giovanile inducono Manon a raggiungere Des Grieux a Saint Sulpice. Entra Manon. Prega solo per un momento (Monsieur... je veux parler...). Quindi arriva Des Grieux. La rimprovera per il suo tradimento e mostra la sua risoluzione nel voler prendere i voti. Ma dopo le richieste di Manon (N'est-ce plus ma main que cette main presse?), la ragazza riesce a sedurlo nuovamente convincendolo a fuggire con lei.

 

Atto IV

Ritroviamo Guillot, Brétigny, Lescaut, Javotte, Poussette et Rosette e i due giovani (Manon e Des Grieux), all'Hôtel de Transylvanie, ritrovo di scommesse dove si gioca d'azzardo. Des Grieux si rende conto di essere irresistibilmente condizionato da Manon (Manon, Manon, sphinx étonnant) e si lascia convincere a tentare la fortuna al gioco da Manon e dal cugino Lescaut che gli ricorda che Manon odia la povertà e i loro soldi stanno terminando. Des Grieux gioca contro il suo avversario Guillot, riscuotendo un ottimo profitto. Guillot indispettito per la facilità con cui il giovane riesce a vincere ma ancor più per gelosia nei confronti di Manon (che ha sempre cercato di conquistare inutilmente), accusa Des Grieux di barare aiutato da Manon. Guillot chiama la polizia e i due vengono arrestati, ma, mentre Des Grieux ottiene ben presto la libertà grazie all’intervento del padre Conte Des Grieux , Manon, riconosciuta colpevole di esercitare la prostituzione, viene condannata all'esilio nella lontana America. I due giovani sono disperati per l’inaspettata separazione.

 

Atto V

Porto di Le Havre a Parigi; Des Grieux è stato rilasciato dopo l'intervento di suo padre, ma Manon è stata condannata per prostituzione alla deportazione in Louisiana. Des Grieux e Lescaut, nascosti dalla strada, attendono il convoglio di prigionieri. Des Grieux vuole che Manon scappi, ma tenta invano di farla fuggire corrompendo le guardie e organizzando una sommossa che non ha luogo per la diserzione degli stessi uomini che aveva corrotto. Lescaut, vista la situazione, lo dissuade dal precedente piano siccome erano rimasti solo loro due dal momento che la scorta armata che avevano allestito si era sciolta (Manon! pauvre Manon!). Il convoglio arriva, le condannate all'esilio stanno per essere imbarcate. Lescaut paga una delle guardie per consentire a Manon di stare con il Cavaliere per un momento. Des Grieux vuole fuggire con lei, ma riesce solamente a rivederla per poco tempo perché Manon spossata dagli stenti del carcere e troppo sfinita dai continui viaggi, muore fra le sue braccia implorante il perdono per tutto il male provocatogli (Ah! Des Grieux - Ô Manon! Tu pleures!).

Programma e cast

Opera-comique in cinque atti e sei quadri (1884)

Dal romanzo dell'abate Prévost

 

Squadra creativa

Jules Massenet - Musica(1842-1912)

Henri Meilhac – Libretto

Philippe Gille – Libretto

Pierre Dumoussaud - Direttore d'orchestra

Alessandro Di Stefano – Maestro del coro

Vincent Huguet - Direttore

Aurélie Maestre - Scenografia

Clémence Pernoud - Costumi

Bertrand Couderc - Progettazione illuminotecnica

Jean-François Kessler - Coreografia

Louis Geisler – Drammaturgia

 

Lancio

Nadine Sierra - Manon26, 29 maggio, 1, 6 giugno

Amina Edris - Manon9, 11, 14, 17, 20 giugno

Benjamin Bernheim - Il cavaliere di Grieux26, 29 maggio, 1, 6, 9 giugno

Roberto Alagna - Il Cavaliere dei Grieux11, 14, 17, 20 giugno

Andrzej Filończyk - Lescaut

Nicolas Cavallier - Il conte di Grieux

Nicholas Jones - Guillot de Morfontaine

Régis Mengus - De Brétigny

Ilanah Lobel-Torres - Passeggino

Marine Chagnon-Javotte

Maria Warenberg - Rosetta

Philippe Rouillon - L'albergatore

Laurent Laberdesque - Due guardie

Olivier Ayault - Due guardie

 

L'Orchestra e il Coro dell'Opera di Parigi

 

Lingua: francese

Sopratitolo: francese/inglese

Durata: 3h50 con 3 intervalli

Apertura

Prima parte - 75 minuti

Intervallo 25 minuti

Seconda parte - 65 minuti

Intervallo 25 minuti

Terza parte - 40 minuti

FINE

Teatro dell`Opera Bastille Parigi

RM Europa Ticket GmbH è un rivenditore di biglietti ufficialmente accreditato dell'Opera National de Paris.

 

Numero dell'agenzia: 4848428

 

Opéra Bastille


Un grande teatro moderno
L'Opéra Bastille è il lavoro del canadese uruguaiano architetto Carlos Ott, che è stato scelto nel novembre 1983, dopo un concorso internazionale che ha attirato le voci da circa 1.700 architetti. Il teatro fu inaugurato il 13 luglio 1989.
La sua architettura è caratterizzata da facciate trasparenti e con l'uso di materiali identici per entrambi gli interni e gli esterni.
Con i suoi 2.700 posti a sedere acusticamente coerenti, le sue strutture, la sua unica scena paesaggio integrato, workshop costume e accessori, così come le sue numerose aree di lavoro e le sale prove, l'Opera Bastille è un grande teatro moderno.

Fase strutture

Buca dell'orchestra, mobile e regolabile, può essere coperto; al suo più grande può ospitare 130 musicisti
Lo stadio principale, 45 m di altezza, 30 m di larghezza, 25 m di profondità, costituito da 9 ascensori che permettono diversi livelli di essere creato e supportato da tre ascensori principali, che portano scenario dal basso stadio
Zone di compensazione, 4 aree di stoccaggio con le stesse dimensioni del palcoscenico
Dietro le quinte zona, con i suoi giradischi paesaggio
Area di circolazione, scenario memorizzati temporaneamente tra la fase, workshop e stage prove
Prova fase, la Gounod Salle, con la sua buca dell'orchestra e dimensioni identiche a quelle del palco principale


L'edificio

Area a livello del suolo: 22.000 m²
Superficie: 160.000 m²
Altezza totale: 80 m (di cui 30 m sotto il livello della strada)


Le sale
L'auditorium principale

Superficie: 1.200 m², 5% del totale per la costruzione
Dimensioni: 20 m di altezza, 32 m di profondità, 40 m di larghezza
Numero di posti: 2703
Materiali: granito blu dal Lannelin in Bretagna, pero dalla Cina, soffitto di vetro


L'anfiteatro

Superficie: 700 m²
Profondità: 21,4 m
Numero di posti: 450
Materiali: bianco breccia di marmo di Verona, soffitto personale


Lo Studio

Superficie: 280 m²
Profondità: 19,5 m
Numero di posti: 237
Materiali: marmo bianco breccia da Verona e pero

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