Norma
Lu | Ma | Me | Gi | Ve | Sa | Do |
Durata: 3 ore circa intervalli inclusi
Tragedia lirica in due atti
Libretto di Felice Romani
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
Nuova Produzione Teatro alla Scala
Trama
L'azione si svolge nelle Gallie, all'epoca della dominazione romana. Nell'antefatto la protagonista Norma, sacerdotessa figlia del capo dei druidi Oroveso, è stata l'amante segreta del proconsole romano Pollione, il "nemico", dal quale ha avuto due figli, custoditi dalla fedele Clotilde all'insaputa di tutti.
Atto I
«Casta Diva, che inargenti
Queste sacre antiche piante,
A noi volgi il bel sembiante,
Senza nube e senza vel»
(Norma, preghiera, Atto I)
I Galli sono riuniti nella foresta sacra al dio Irminsul e, capeggiati da Oroveso, inneggiano alla liberazione dal giogo romano.
Intanto Pollione, inoltratosi anch'egli nel sacro bosco, confida all'amico Flavio di essersi innamorato di una giovane novizia del tempio d'Irminsul, Adalgisa, e di voler lasciare Norma. Questa intanto interviene all'assembramento dei Galli spiegando che gli dèi le hanno rivelato che Roma dovrà cadere, ma non in quel momento e non per loro mano. Con una preghiera alla luna riesce a placare gli animi.
Adalgisa chiede un colloquio a Norma per aprirle il proprio animo e confessarle di aver mancato al voto di castità, senza però rivelare il nome dell'uomo amato. Norma, che riconosce nella novizia i propri sentimenti e il proprio peccato, la scioglie dai voti. Quindi le chiede chi sia l'innamorato e Adalgisa indica Pollione, che sta sopraggiungendo proprio in quel momento. Furiosa, Norma rivela tutto ad Adalgisa, che sdegnata respinge Pollione.
Atto II
Nella sua abitazione, Norma, sconvolta dalla rivelazione, medita inizialmente di vendicarsi uccidendo i due figli che ha avuto da Pollione, ma poi cede al sentimento materno. Decisa a suicidarsi, fa chiamare Adalgisa e la prega di adottare i bambini e di portarli a Roma, dopo essersi sposata con Pollione. Ma Adalgisa rifiuta e promette anzi a Norma di convincere Pollione a tornare da lei, dissuadendola dal suicidio. Quando la grande sacerdotessa però apprende che il tentativo di Adalgisa non ha sortito l'effetto sperato, ella, che si era sempre opposta alla volontà di rivolta del suo popolo, chiama i Galli a raccolta e proclama guerra ai Romani. Oroveso le chiede allora di indicare la vittima sacrificale da immolare al dio, quando giunge notizia che un romano è penetrato nel recinto delle sacerdotesse: è Pollione, venuto a rapire Adalgisa. Norma sta per colpirlo con un pugnale, ma poi si ferma, invita tutti a uscire col pretesto di interrogarlo e, rimasta sola con Pollione, gli offre la vita purché egli abbandoni Adalgisa. L'uomo rifiuta e Norma chiama i suoi a raccolta; ha deciso quale sarà la vittima sacrificale: una sacerdotessa che ha infranto i sacri voti e tradito la patria. Sta per pronunciare il nome di Adalgisa, quando si rende conto che la colpa di Adalgisa è la sua e, nello sbigottimento generale, pronuncia il proprio nome. Commosso, Pollione comprende la grandezza di Norma e decide di morire con lei. In segreto, Norma confida a Oroveso di essere madre e lo supplica di prendersi cura dei bambini, affinché possano salvarsi insieme a Clotilde. Quindi sale sul rogo con l'uomo amato.
Programma e cast
Direttore FABIO LUISI
Regia OLIVIER PY
Scene e costumi PIERRE-ANDRÉ WEITZ
Luci BERTRAND KILLY
Coreografia IVO BAUCHIERO
Pollione - Freddie De Tommaso
Oroveso - Michele Pertusi
Norma - Marina Rebeka
Adalgisa - Vasilisa Berzhanskaya
Flavio - Paolo Antognetti
Teatro alla Scala Pacchetti Turistici
Il Teatro alla Scala di Milano (citato spesso semplicemente come la Scala) è uno dei teatri più famosi al mondo: da oltre duecento anni ospita artisti internazionalmente riconosciuti ed è stato committente di opere tuttora presenti nei cartelloni dei teatri lirici di tutto il mondo. È situato nell'omonima piazza, affiancato dal Casino Ricordi, oggi sede del Museo teatrale alla Scala.
Il teatro prende nome dalla Chiesa di Santa Maria alla Scala, a sua volta così intitolata in onore della committente Regina della Scala. La chiesa fu demolita alla fine del XVIII secolo per far posto al teatro (“Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala”), inaugurato il 3 agosto 1778 con L'Europa riconosciuta, dramma per musica composto per l'occasione da Antonio Salieri.
A partire dall'anno di fondazione è sede dell'omonimo coro, dell'orchestra e del corpo di Ballo, dal 1982 anche della Filarmonica.