Onegin Balletto

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Trama

Atto I

Scena 1 - Il giardino di Madame Larina Nel giardino di casa, Madame Larina con le figlie Olga e Tatiana e la governante stanno finendo di cucire gli abiti per la festa di compleanno di Tatiana. Mentre pensano al futuro, le ragazze del posto fanno un gioco: chi guarderà nello specchio vedrà il proprio vero amore. Lensky, un giovane poeta fidanzato con Olga, arriva da San Pietroburgo con l'amico Eugene Onegin, annoiato dalla vita di città. Tatiana si innamora a prima vista dell'affascinante sconosciuto, che però la vede solo come una ragazzina ingenua e romantica.

Scena 2 - La camera da letto di Tatiana Quella notte Tatiana sogna di Onegin e al risveglio gli scrive una lettera d'amore che chiede alla governante di consegnare.

 

Atto II

Scena 1 - Il compleanno di Tatiana Mentre i locali si accalcano alla festa di Tatiana, Onegin fatica a non annoiarsi in mezzo ad una compagnia così provinciale e finisce con l'essere sgarbato. L'uomo è anche infastidito dalla lettera di Tatiana, considerandola solo un vezzo adolescenziale. Straccia la lettera di fronte alla giovane, dicendole di non poterla amare. Il principe Gremin, un lontano parente di Tatiana, arriva alla festa e Madame Larina spera che l'aristocratico possa sposare la figlia, che però è troppo addolorata per notare Gremin. Onegin è talmente annoiato da cominciare a flirtare con Olga per infastidire Lensky, che però cede alla provocazione sfida l'amico a duello.

Scena 2 - Il duello Tatiana ed Olga provano a convincere Lensky a non duellare con l'amico, ma il giovane non sente ragioni e viene ucciso in duello da Onegin.

 

Atto III

Scena 1 - San Pietroburgo Passati molti anni, Onegin torna a San Pietroburgo dopo aver viaggiato per il mondo. Il giovane va ad un ballo a casa del principe Gremin, dove si meraviglia della trasformazione di Tatiana da forosetta ad elegante principessa. Onegin si accorge quindi di aver perso tanta bellezza a causa del suo vecchio rifiuto e se ne addolora.

Scena 2 - La camera da letto di Tatiana Onegin scrive una lettera d'amore a Tatiana e le chiede di vederla, ma la principessa rifiuta. La giovane supplica il marito di non lasciarla sola quella sera. Onegin viene a trovarla e le dichiara tutto il suo amore: Tatiana si rende conto che il ravvedimento dell'uomo è sincero ma, pur amandolo, tra loro non può esserci niente dato che è sposata con Gremin e Onegin ha ucciso Lensky. Tatiana straccia la lettera di Onegin e gli ordina di andarsene per sempre.

Programma e cast

Balletto in tre atti

dopo la poesia Evgenij Onegin di Aleksandr Puškin

Direttore: Philip Ellis
Coreografia: John Cranko

Supervisione coreografica: Reid Anderson
Assistenti alla coreografia: Yseult Lendvai, Jean Christophe Lesage
Scene e costumi: Elisabeth Dalton
Supervisione dei costumi: Diana Schmiedecke
Luci e supervisione delle decorazioni: Steen Bjarke

 

ARTISTI OSPITI
Nicoletta Manni 3, 5, 8 (20:00) Apr
Friedemann Vogel 3, 5, 8 (20:00) Apr

 

CAST
Rebecca Bianchi
Susanna Salvi
Federica Maine
Alessio Rezza
Claudio Cocino
Michele Satriano

Orchestra, Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma

Produzione del Balletto Nazionale Polacco, Teatr Wielki-Opera Narodowa

Teatro dell'Opera - Teatro Costanzi

Il Teatro dell'Opera, per il periodo compreso tra la sua edificazione (1879), voluta da Domenico Costanzi (1810-1898), e il 1926, anno in cui il teatro fu acquistato dall'allora Governatore di Roma, portò il nome del suo costruttore.

 

Domenico Costanzi, impresario edile, ne affidò la realizzazione all’architetto milanese Achille Sfondrini (1836-1900), specializzato nella costruzione e nel restauro di teatri. Edificato in diciotto mesi sull'area anticamente occupata dalla villa di Eliogabalo, fu inaugurato il 27 novembre 1880 con l'opera Semiramide di G. Rossini, diretta dal maestro Giovanni Rossi, alla presenza dei sovrani d'Italia.
Sfondrini progettò il teatro privilegiando soprattutto il risultato acustico e concependo la struttura interna come una "cassa armonica"; la forma a ferro di cavallo ne è una delle prove più evidenti.


In origine il teatro, in grado di accogliere 2212 spettatori, disponeva di tre ordini di palchi, di un anfiteatro e di una galleria, il tutto sormontato dalla cupola, di pregevole fattura, affrescata da Annibale Brugnoli.
Costanzi, che vi aveva investito quasi tutto il proprio patrimonio, conseguentemente al perentorio rifiuto, da parte dell’Amministrazione Comunale, di comprare il Teatro, fu obbligato a diventarne il diretto gestore; pur costretto ad affrontare vari problemi di natura economica, sotto la sua direzione "impresariale", il Teatro ospitò «prime assolute» di opere, quali Cavalleria Rusticana (17 maggio 1890) e L'Amico Fritz di P. Mascagni (31 ottobre 1891), poi diventate famosissime.


Dopo un breve periodo, sotto la direzione del figlio di Costanzi, Enrico, al quale va riconosciuto il merito di aver contribuito alla realizzazione di altre grandi "prime", come Tosca di G. Puccini (14 gennaio 1900) e Le Maschere (17 gennaio 1901), La conduzione amministrativa del Teatro Costanzi fu rilevata nel 1907 dall'impresario Walter Mocchi (1870-1955), per conto della Società Teatrale Internazionale e Nazionale (STIN).
Nel 1912 Emma Carelli (1877-1928), moglie di Mocchi, divenne direttrice e responsabile della nuova «Impresa Costanzi», così ribattezzata dopo varie trasformazioni di ordine societario. Con l'acquisizione del Costanzi da parte del Comune di Roma, il teatro diventò "Teatro Reale dell'Opera" e ne fu disposta una parziale ristrutturazione, affidata all'architetto Marcello Piacentini. Chiuso, il 15 novembre 1926, fu nuovamente inaugurato il 27 febbraio 1928 con l'opera Nerone di A. Boito, diretta dal maestro Gino Marinuzzi.


Con l’avvento della Repubblica, acquisita l' attuale denominazione di "Teatro dell’Opera", l’edificio nel 1958 subì, per volontà dell' Amministrazione Comunale, un'ulteriore ristrutturazione e ammodernamento.
Nel corso di oltre un secolo di vita, il Teatro dell'Opera ha visto aumentare sempre più il proprio prestigio anche in campo internazionale. Nelle numerose stagioni si sono succeduti interpreti di fama mondiale, da Caruso a Gigli, Šalljaplin, Pertile, Lauri Volpi, dalla Muzio alla Caniglia, Maria Callas, Renata Tebaldi, Montserrat Caballé, Marilyn Horne, Raina Kabaivanska; da Del Monaco a Corelli, Giuseppe Di Stefano, Tito Gobbi, Alfredo Kraus fino a Raimondi, Carreras, Domingo, Pavarotti.


E direttori illustri quali Eric Kleiber, Klemperer, Toscanini, De Sabata, Marinuzzi, Gui, Serafin, Von Karajan, Gavazzeni, Solti, Abbado, Prêtre, Mehta, Maazel, Rostropovich, Patanè, Sinopoli, Sawallisch, Sanzogno, Gelmetti e dal 2008 il Maestro Riccardo Muti.

 

Come raggiungere il Teatro dell'Opera

Piazza Beniamino Gigli, 7

 

METRO
Linea A - fermata REPUBBLICA TEATRO DELL'OPERA

AUTOBUS
Via Nazionale - H, 40, 60, 64, 70, 71, 170, 116T
Via Depretis - 70, 71
Via Cavour - 16, 75, 84, 150 (festivo), 360, 590, 649, 714
Stazione Termini - 16, 38, 75, 86, 90, 217, 310, 360, 649, 714

Punto TAXI
Telefono - 06.3570

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