Roberto Devereux

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Tragedia lirica in tre atti
Musica di Gaetano Donizetti
Libretto di Salvadore Cammarano, tratto dalla tragedia di Jacques-François Ancelot Elisabeth d’Angleterre

 

Trama

 

Atto I

Sala terrena nel palazzo di Westminster Le dame osservano Sara, sola in un angolo a piangere mentre legge un libro (Geme! Pallor funereo le sta dipinto in volto). Le amiche distolgono l'amica dai suoi pensieri, che afferma di essere commossa dalla storia che sta leggendo, mentendo. Ella infatti pensa all'amato Roberto (All'afflito è dolce il pianto). Entra la Regina, che si rivolge con fare amichevole a Sara, e acconsente ad ascoltare il marito di lei, il Duca di Nottingham, e la sua difesa a favore di Devereux. Elisabetta teme che questo la tradisca (L'amor suo mi fè beata), ma Sara la rassicura.

 

Entrano Lord Cecil e Gualtiero, che riferiscono il responso del Parlamento: Devereux è condannato per tradimento durante la guerra. Elisabetta dice che rifletterà sulla condanna, se approvarla o meno, e in quel momento arriva Roberto, che si difende davanti alla regina delle accuse subite. Elisabetta gli ricorda i bei giorni vissuti da innamorati (Un tenero core mi rese felice) e chiede a Roberto se ama una qualche fanciulla. Roberto dice di no, ed Elisabetta parte sospettosa. Entra Nottingham che abbraccia l'amico, promettendogli che lo difenderà fino alla morte (Forse in quel cor sensibile) e viene chiamato dal tribunale.

 

Appartamenti della duchessa nel palazzo di Nottingham Sara attende Roberto, ed egli giunge, accusandola di tradimento. Lei risponde che, dopo essere partito dalla guerra, la regina l'aveva data in sposa al Duca. Roberto allora le giura eterno amore, dandole l'anello che prima Elisabetta gli aveva donato e parte (Questo addio fatale, estremo).

 

Atto II

Magnifica galleria nella reggia
I lord e le dame attendono il responso del Parlamento (L'ore trascorrono). Elisabetta entra ed apprende da Cecil la decisione: morte. Entra Gualtiero che ritorna dalla casa di Devereux, che gli spiega che dopo essere tornato fu arrestato, e questi cercò di nascondere una sciarpa che aveva al collo (che Sara gli aveva donato in passato). Elisabetta prende la sciarpa, furente, certa del tradimento di Roberto.

 

Entra Nottingham, e viene informato dalla Regina del responso del Parlamento. Dapprima rimane turbato, ma quando Elisabetta mostra al Duca la sciarpa, capisce che egli è l'amante della moglie, e la rabbia si fa strada in lui. Roberto viene condannato a morte (Va'', la morte sul capo ti pende).

 

Atto III

Sala terrena nel palazzo di Nottingham Sara attende il ritorno del consorte, e un parente del Duca le reca una lettera. È da parte di Roberto e le comunica di essere stato condannato a morte, e che può essere salvato solo se porterà l'anello alla regina. Sara fa per partire ma viene raggiunta dal Duca, che l'accusa di infedeltà (Io per l'amico in petto), legge la lettera, e ordina alle guardie di custodirla, affinché raggiunga il palazzo solo a condanna eseguita.

 

Orrido carcere nella torre di Londra Roberto attende il suo destino: arriverà Sara con l'anello in tempo per salvarlo (Ed ancor la tremenda porta)? Le sue speranze sono distrutte dalle guardie che lo conducono al patibolo.

Gabinetto della regina Elisabetta ha mandato Gualtiero al palazzo di Sara affinché la rimandi lì, dato che, impaurita dagli eventi, vuole la sua compagnia. Poi si rivolge all'amato Roberto, augurando che si salvi, anche se dovesse vivere nelle braccia dell'ignota amante (Vivi ingrato a lei d'accanto).

 

Giunge Cecil che la informa: Roberto sta andando al patibolo, ed Elisabetta chiede se egli avesse chiesto l'anello da dare alla regina, ma Cecil risponde di no. Gualtiero introduce Sara, pallida e sfinita, che dà l'anello ad Elisabetta. Finalmente la regina capisce chi è l'amante di Roberto, ma Sara la supplica di salvare la vita al conte. È inutile: un suono funebre fa tremare i presenti, e Nottingham al colmo della gioia entra gridando che Roberto è morto. Elisabetta, sconvolta e furente, accusa Sara di tutto, ma il Duca si assume tutte le responsabilità. La regina condanna a morte i due coniugi, ed, ossessionata dalle visioni del fantasma dell'amato, abdica a favore di Giacomo I (Quel sangue versato).

 

Anche se un'altra interpretazione del libretto adduce il finale dell'opera ad un progressivo allontanamento di Elisabetta I dalla vita pubblica e politica e la sua rassegnazione e il suo totale convincimento nel lasciare la corona inglese a Giacomo I e quindi non vi sarebbe alcuna abdicazione.

Programma e cast

Opera in italiano con sovratitoli in italiano e inglese
Durata: 2 ore e 40 minuti circa, con intervallo

 

Direttore | Riccardo Frizza
Regia | Jetske Mijnssen
Scene | Ben Baur
Costumi | Klaus Bruns
Luci | Cor van den Brink
Drammaturgia | Luc Joosten

 

Interpreti
Elisabetta | Roberta Mantegna
Sara | Annalisa Stroppa
Roberto Devereux | René Barbera
Il duca di Nottingham | Nicola Alaimo
Lord Cecil | Enrico Casari ♭
Sir Gualtiero Raleigh | Mariano Buccino
Un paggio | Linda Airoldi♮ (16, 22) / Antonia Elide Facciuto♮ (19, 25)
Un familiare di Nottingham | Ciro Giordano Orsini ♮

 

♭ debutto al Teatro di San Carlo
♮ Coro del Teatro di San Carlo

 

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro | Fabrizio Cassi

 

Coproduzione del Teatro di San Carlo, Dutch National Opera, Palau de les Arts Reina Sofia – Valencia