Rusalka

Ordina biglietti
Giugno 2025 Next
Lu
Ma
Me
Gi
Ve
Sa
Do

 

Compositore Antonín Dvořák. Libretto di Jaroslav Kvapil.

Favola lirica in tre atti (1901)

Consigliato per un'età di 16 anni e oltre.

In lingua ceca. Con sopratitoli in tedesco e inglese.

 

Rusalka si sente intrappolata in un mondo da cui non c'è via d'uscita. È pronta a mettere in gioco la sua immortalità in cambio di un'anima umana, così da poter conquistare l'amore di un bel principe. Ma deve pagare per questo con la sua voce. Muta e liberata dal suo oscuro mondo, è costretta a guardare mentre il principe la rifiuta a favore di una principessa straniera, condannando entrambi. Non può vivere, non può morire, eppure alla fine aiuta il principe a trovare la sua morte con un bacio "salvifico".

Nella loro opera Rusalka, che ha debuttato nel 1901, Antonín Dvořák e il suo librettista Jaroslav Kvapil hanno mescolato il mito slavo della donna vendicativa e non morta dall'acqua con personaggi fiabeschi come Undine di Friedrich de la Motte Fouqué e La sirenetta di Hans Christian Andersen. I mondi musicali affascinanti, i momenti lirici e altamente drammatici si sono uniti per rendere Rusalka una delle opere ceche di maggior successo mai scritte.

 

Trama

Rusalka è uno dei lavori dello scrittore Jaroslav Kvapil giovane e poco conosciuto ai tempi della stesura dell'opera poi successivamente molto celebrato nel teatro boemo. Tratta una fiaba di carattere sentimentale amoroso ambientata in una natura incantata e personaggi vicini alla tradizione popolare slava. Questa aspetto fu quello che colpì la sensibilità del compositore ceco nella scelta dell'opera l'indomani della fortunata Il diavolo e Caterina. La storia riprende parte della fiabaUndine del tedesco Friedrich de la Motte Fouqué, e de La sirenetta di Andersen.

 

Atto primo

Sulle sponde di un lago

Una notte nel lago di un bosco, chiamato dalle fate (Hou, hou, hou), lo Spirito delle acque emerge dai flutti per giocareassieme a loro. Appare l'ondina Rusalka, ninfa dei laghi e dei fiumi, la quale parlando con lo Spirito delle acque, suo padre, gli confessa il suo intento a prendere sembianze umane per tentare di sposare un principe del quale si è follemente innamorata. Tentato invano di dissuaderla, lo spirito le indica la capanna della strega Jezibaba che può aiutarla. Rusalka rimane sola e prima di rivolgersi alla strega si augura che la luna preservi il sonno dell'amato (Mesícku na nebi hlubokém - "Inno alla luna").
Giunta alla capanna la strega accetta di compiere l'incantesimo, ma in cambio le chiede il suo vestito trasparente di ondina, il patto che dovrà perdere la voce, e la maledizione, nel caso in cui il principe dovesse tradirla, che ella per l'eternità sarà dannata a vagare in solitudine negli abissi e a sua volta anche il principe sarà condannato. La strega prepara il filtro (Tedy pojd', honem pojd).
L'indomani all'alba il principe si trova a passare nei pressi del lago assieme ai suoi compagni preceduto dal canto di uncacciatore (Jel mlady lovec, jel a jel). D'un tratto si sente magicamente attratto dalle acque e stanco, così allontana i compagni di caccia invitandoli a tornare al castello. Da una capanna esce Rusalka e il giovane si trova presto sedotto dalla bellezza della ragazza (Vidino divná, presladká) la quale muta non può fare altro che gettarsi fra le braccia del principe. Anch'egli ormai innamorato la invita a seguirlo al palazzo.

 

Atto secondo

Il palazzo del principe

Fervono al castello i preparativi per le nozze del principe con la muta forestiera. Incuriosito, il guardacaccia chiede al garzone di cucina che cosa stesse succedendo e se fosse vera la notizia del matrimonio del principe con una misteriosa donna (Járku, járku, klouce milé). Avuta conferma della cosa i due si confidano che malvedono questa misteriosa forestiera in quanto venuta dal profondo del bosco dove vivono strane creature, così si augurano che la chiacchiera che una bella principessa straniera venuta per le nozze starebbe per conquistare il cuoredello sposo sia vera affinché non si comprometta inevitabilmente il destino del loro principe.
Al palazzo la bella principessa brucia dall'invidia per questo amore e vuole conquistare il principe. Rusalka, triste in quanto avverte il cambiamento del suo amante di fronte all'avversaria, viene mandata a prepararsi per la festa. Approfittando di questo, la principessa straniera cerca di sedurre il principe.
Si arriva al ballo e tutto è festa tra danze e cori degli invitati, ma allo Spirito delle acque non sfugge la passione che sta per sfociare fra il principe e l'invitata, così dispiaciuto emerge da una fontana ed avvisa Rusalka, (Stokrát bys byla clovekem) che affranta, così tanto da ritrovare la voce, si duole anch'ella con il proprio padre per l'imminente nefasto destino che la vede perdere il suo amore terreno e l'impossibilità di tornare tra gli affetti delle acque, maledice la specie umana e riconosce come erano stati giusti i consigli del padre.
Intanto il principe e la principessa straniera nel giardino del palazzo tessono un appassionato duetto d'amore. D'un tratto Rusalka, nell'estremo tentativo di recuperare il principe, si getta tra le braccia dell'amato che stavano stringendo quella dell'umana rivale, ma il principe, impaurito dal suo pallore e dalla sua freddezza, la respinge. A quel punto lo Spirito delle acque reagisce sdegnato contro i due giovani umani, minaccia il principe predicendogli che Rusalka e lui non si separeranno mai. Rusalka viene presa dal padre e portata con sé mentre il principe stordito chiede aiuto alla principessa straniera che invece si allontana con freddo sprezzo.

 

Terzo Atto

Sulle sponde di un lago

Rusalka è condannata ad errare per sempre perché è stata tradita dal principe. Così la giovane, alla luce delle sera, chiede alla strega un'altra possibilità (Mladosti své pozbavena). La strega Jezibaba sentenzia, porgendole un coltello, che la giovane potrà sfuggire alla sua condanna se ucciderà il suo amato, ma Rusalka rinuncia e si tuffa nel lago. Rusalka scompare tra le onde mentre compaiono sulla scena il guardacaccia e lo sguattero che vengono a consultare la strega per guarire il loro principe affetto da una misteriosa malattia, ma vengono messi in fuga dallo Spirito delle acque ancora in collera per quanto successo a Rusalka, maledicendo la specie umana. Le fate festose (Mám, zlaté vlásky mám) non placano il dolore dello spirito di Rusalka. Accorre al lago il principe affranto dalle pene amorose e gli appare Rusalka che lo redarguisce amorevolmente per il suo tradimento. (Milácku, znás mne, znás?) Il principe implora il suo perdono e vuole baciarla, ma Rusalka lo avverte che si tratterà di un bacio mortale. Il principe accetta la sua sorte pur di morire nelle braccia della sua amata e trovare così finalmente pace.

Programma e cast

Direttore: Edward Gardner

Produzione: Martin Kušej

Scenografia: Martin Zehetgruber

Costumi: Heidi Hackl

Illuminazione: Reinhard Traub

Cori: Franz Obermair

Dramaturgia: Olaf A. Schmitt

 

Il Principe: Pavol Breslik

La Principessa Straniera: Elena Guseva

Rusalka: Svetlana Aksenova

Il Tritone: Christof Fischesser

La Strega: Christine Rice

Il Guardaboschi: Kevin Conners

Il Ragazzo di Cucina: Ekaterine Buachidze

Ninfa della Foresta: Mirjam Mesak

Ninfa della Foresta: Arnheidur Eiríksdóttir

Ninfa della Foresta: Natalie Lewis

Cacciatore: Vitor Bispo

Nationaltheater

Il Nationaltheater (Teatro Nazionale) è un teatro di Monaco di Baviera, sito nella Max-Joseph-Platz.

 

Il teatro venne commissionato da Massimiliano I e il progetto venne affidato all'architetto Karl von Fischer, che lo ultimò nel 1818. L'edificio venne distrutto da un incendio nel 1823 e venne riedificato nel 1825, su progetto di Leo von Klenze. In quella particolare situazione, per riedificare il teatro fu autorizzata una eccezionale tassa su tutta la birra prodotta a Monaco di Baviera. L'edificio venne costruito in stile neoclassico, ispirandosi all'architettura dei templi greci. Anche l'interno del teatro rispetta i canoni della classicità greca. L'auditorium ha una forma circolare ed è decorato in rosso porpora, avorio, oro e azzurro. È circondato da cinque ordini di palchi, con al centro il palco reale.

 

Il Nationaltheater è molto facile da raggiungere sia in auto che con i mezzi pubblici MVV. 

 

Con i mezzi pubblici MVV 

S-Bahn: S 1-8 Marienplatz 
U-Bahn: U 3, 6 Marienplatz, U 3-6 Odeonsplatz 
Bus: 52, 131 Marienplatz, 100 Odeonsplatz 
Straßenbahn: 19 Nationaltheater 

Il giorno dello spettacolo, titolari di biglietti regolari hanno il diritto di utilizzare il trasporto pubblico fornito dal Münchner Verkehrsverbund (MVV). Il servizio inizia alle 03:00 rispettivamente tre ore prima dello spettacolo inizia e termina con l'ora del MVV chiusura. 

 

In auto 

Prendere la Altstadt-Ring per Maximilianstraße. 

Garage Max-Joseph-Platz: aperto Lunedi alla Domenica dalle 06:00 a 02:00 

È possibile usufruire dello speciale teatro parcheggio di Euro 10, - da 06:00 a 08:00 presentando i biglietti di ammissione.

Eventi correlati